La Versiliana è il polmone verde di Marina di Pietrasanta con il suo parco di 800mila metri quadrati che si estende di fronte al mare.

Il parco rappresenta uno dei lembi residuali della foresta costiera originariamente presente nella Toscana settentrionale, la cosiddetta Macchia di Marina, una selva di querce, lecci, ontani, che si estendeva dal Cinquale a Motrone.

Ne era proprietaria la Comunità di Pietrasanta e, fin dagli inizi del Trecento, fu manifestata una costante premura verso la sua conservazione. Nel corso dei secoli il patrimonio forestale venne, tuttavia, in parte depauperato. Nel 1700, grazie a Pietro Leopoldo di Toscana, la tenuta fu spezzettata in lotti, un frazionamento della zona in poderi, concessi in livello a privati affinché li mettessero a coltura. Con l’allivellazione ed i successivi affrancamenti dei terreni da parte degli affittuari, si verificarono sensibili riduzioni dell’area boschiva. Nel 1785-86 sul fosso Fiumetto che attraversa la macchia fu costruito per esigenze militari il ponte ancora oggi denominato ‘Ponte del Principe’ in onore del Granduca.

Nel corso dell’Ottocento i conti Digerini Nuti divennero proprietari di alcune porzioni di terreno dell’allivellazione granducale situate in prossimità della foce del Fiumetto, dando luogo ad una vasta tenuta signorile. Nel 1886 venne costruita la Villa padronale, denominata La Versiliana dallo scrittore Renato Fucini, spesso ospite dei proprietari. L’imponente costruzione a tre piani dall’aspetto di palazzo cittadino con le finestre incorniciate di finti conci bugnati fu fatta edificare da Marianna Ginori Lisci Digerini Nuti, come testimonia l’iscrizione posta nell’atrio d’ingresso.

Fu nel 1906 ,però, che la villa divenne così famosa  con l’arrivo in Versilia di che Gabriele s’Annunzio. Il vate, ardente di passione per Eleonora Duse, la più importante attrice europea d’epoca, era venuto a Marina di Pisa (dove lei aveva una casetta); da qui era stato convinto da amici politici a visitare le cave di marmo delle Apuane e a tenere un’orazione funebre per Percy Bysshe Shelley, poeta romantico annegato nel mare viareggino. D’Annunzio amava cavalcare tra le dune assolate e lungo la battigia, ma apprezzava anche il paesaggio fresco e riposante a ridosso dell’arenile dove “la macchia è attraversata da larghi viali sòffici su cui si galoppa senza rumore, come in sogno”. Per lui la Versiliana era “il più bel posto dell’universo”.

All’epoca il possedimento era un complesso agricolo-forestale di circa 100 ettari. A nord si trovavano gli edifici rurali con i terreni coltivati. Un lungo viale con platani conduceva alla villa e poi alla spiaggia, attraversando il viale Morin, parallelo al mare, alloro percorso da una tamvia; per l’intera estensione del bosco era stata tracciata una fitta rete di sentieri a disegno geometrico. Veniva praticata la coltivazione del pino domestico per la produzione del legname e dei pinoli, raggiungendo quest’ultima, negli anni ’50 e ’60 livelli quasi industriali.

In seguito ad accordi tra i proprietari ed il Comune di Pietrasanta, dal 1951 si svolsero per circa dieci anni le prime rappresentazioni estive in un teatro all’aperto allestito all’interno della tenuta. Nello stesso tempo periodo fu elaborato un piano di lottizzazione dell’area e vennero concessi alcuni permessi di fabbricazione; essendosi registrati tentativi di speculazione edilizia, l’intervento della magistratura consentì di arginare i danni al bosco, che fu così preservato nell’unitarietà complessiva. Nel 1970 fu inserita nel Piano regolatore generale la proposta di vincolare La Versiliana a verde pubblico. Con delibera del Consiglio Comunale del 24 giugno 1980 la tenuta fu acquistata dal Comune di Pietrasanta e destinata con il medesimo atto a Parco Pubblico.

Nella cornice della pineta si trova il Teatro, famoso per ospitare il Festival della Versiliana, evento che comprende tutta la stagione estiva. Sul palcoscenico si esibiscono tutte le forme teatrali possibili: prosa, danza, musica e cabaret. Spettacoli all’ aperto scritti da sceneggiatori importanti e interpretati da attori conosciuti.

Uno dei momenti più importanti dell’estate tra i pini dannunziani, a partire dagli anni Sessanta, è sicuramente il Caffè: dai pochi tavolini a disposizione, dove gli ospiti, in prevalenza scrittori, tutti i sabato pomeriggio incontravano il pubblico, mai così numeroso ma sempre molto attento, si è passati ad un vero e proprio palcoscenico, attorniato da un elegante arredo, sul quale si sono avvicendati alcuni tra i più importanti protagonisti della letteratura, del giornalismo, della medicina, del mondo politico, del mondo artistico in tutte le sue varie accezioni. Alcuni nomi ospiti di Romano Battaglia  Giulio Andreotti a Giovanni Spadolini, da Enzo Biagi a Mario Soldati, da Vittorio Gassman ad Andrea Bocelli, da Margherita Hack a Umberto Veronesi, da Antonino Zichichi a Rita Levi Montalcini, da Piero Angela a Indro Montanelli.

La cultura è anche “Caffè”, luogo di incontri artistici e culturali pomeridiani con personalità note nel panorama Italiano. Oltre alla bravura dei conduttori a gestire gli incontri, grande rilievo ha anche il pubblico che può direttamente intervenire.

 

Anche i bambini hanno il loro spazio. La Versiliana dei Piccoli offre attività dove possono imparare divertendosi, usando la loro creatività con il Laboratorio della Creta e del Marmo e della Pittura, la Biblioteca e l’Arena Spettacoli.

 

 

 

 

 

 

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