Il tema. Lo scorso anno Malfatti puntò su un carro altamente spettacolare che denunciava le speculazioni sulla crisi attraverso la classica metafora del pesce grande che mangia il pesce piccolo. Una satira di facile lettura. Questa volta la crisi economica – ma anche di valori – rimane il tema dominante, affrontato tuttavia da una prospettiva diversa dalla mera e semplice mancanza di denaro: è la rabbia che la recessione sta facendo covare nell’animo di ognuno di noi. Rabbia che è senso di impotenza di fronte a ciò che sta accadendo, rabbia che è sfiducia verso il futuro ed insoddisfazione verso il presente. Ci vorrebbe qualcuno che, con fiducia ed ottimismo, funzionasse da antidoto verso la rabbia: pura e semplice utopia?
Il carro. Se da una parte Malfatti non ha quasi mai battuto la strada della satira politica, dall’altra non è mai venuto a meno ad un altro principio fondamentale del Carnevale di Viareggio: la spettacolarità dei carri. Quest’anno punterà su un gigantesco lupo che, con la rabbia che ha in corpo, riuscirà a passare attraverso un muro in mattoncini rossi. A completare la scena sarà, come nella miglior tradizione degli ultimi anni, un’adeguata colonna sonora.