” Il commercio è a una svolta – scrive – indietro non si torna più e la parola d’ordine è solo resistere! Ma non da soli: le istituzioni devono aiutarci abbassando le tasse, altrimenti se chiudiamo chi le pagherà? E dopo sarà troppo tardi, e allora che farete le aumenterete ancora? Così chiuderanno anche gli ultimi intrepidi. Si parla di aprire una banca Viareggio e con quali soldi? E chi apre i conto e con quali soldi, ma non facciamo ridere, la crisi ha spennato tutti comprese le banche che stentano ad andare avanti, e vogliamo aprirne un’altra”.
“Poi se pensiamo che la banca della Versilia – aggiunge Vassalle – già l’abbiamo e da anni ramificata nel tessuto locale conoscendo le problematiche del territorio, un doppione non serve, grazie. In futuro dovremmo rivedere anche il Carnevale e il Pucciniano che la comunità di Viareggio non può più mantenere: dobbiamo avere il coraggio di dire stop. In futuro le fondazioni devono camminare con le sue gambe, e devono dare reddito e non pensare che i cittadini debbano sempre pagare i debiti di altri.”
“È anche ridicolo che i presidenti delle fondazioni con grandi responsabilità non debbano avere un giusto compenso, non si può fare il presidente costo zero rischiando in futuro di avere una classe presidenziale di soli ricchi (perché potranno permetterselo solo chi ha i soldi) con tutti i connessi hobbistici che si porteranno dietro. Non molliamo ora, tutti dobbiamo fare la nostra parte, noi viareggini abbiamo il dovere di decidere che città vogliamo ma soprattutto: che vogliamo fare da grandi?”