“Niente di sorprendente per coloro che, come SEL e pochi altri, hanno sin dall’inizio ben compreso l’essenza marcatamente ideologica e di parte di questa compagine governativa.
“Ma la forzatura in atto, l’accanirsi in modo determinato attorno ad una norma di civiltà, diritto e giustizia, il dispiego enorme di false e reiterate menzogne a sostegno della modifica e la cancellazione di fatto dell’Articolo 18, sono operazioni figlie della cultura neoliberista che è alla base dei drammi che la crisi impone a milioni di persone in tutto il mondo occidentale.
“Spacciare infatti quale provvedimento necessario alla crescita ed all’occupazione questa controriforma è sbagliato ed irrealistico visto che parliamo di una norma che riguarda sì e no il 5% delle aziende italiane e che la possibilità di creare occupazione e rilanciare il Paese passa obbligatoriamente dalla definizione di un vero piano industriale e di vero politiche di sostegno alle imprese ed ai lavoratori.
“Appare poi quantomeno singolare che in un momento di profonda recessione ed in presenza di un tasso di disoccupazione, giovanile e femminile soprattutto, così elevato si pensi in modo ossessivo solamente a favorire l’uscita dal mondo del lavoro anziché a favorirne l’ingresso!
“Vi sono quindi,elementi e considerazioni diverse,che puntano a scaricare i costi della crisi sul lavoro e che niente hanno a che fare con la ripresa,con la vita dei lavoratori e con la qualità di uno sviluppo economico innovativo e sostenibile del quale questo Paese ha urgente bisogno.
“Per tutto questo SEL è a fianco dei lavoratori e della CGIL, in Versilia ed in tutta la provincia di Lucca, in questa lotta di civiltà, verità e giustizia, contro coloro che ancora una volta vogliono colpire i diritti ed il valore del lavoro e dei lavoratori.
“Sosteniamo quindi le iniziative del sindacato – conclude Puccinelli – le facciamo nostre e ci impegniamo ad assumere politicamente e culturalmente questa vertenza come prioritaria nella nostra iniziativa politica.”