Ecco alcune recensioni sull’autore:
«L’arma propria» è libro di ripensamento e di intenso ripiegamento interiore, attraversato però da un sentimento di forte passionalità sociale. In questa sorta di ragionamento in versi, prosa, canzone, ballata si alternano, slittando l’una nell’altra, in un suggestivo e coinvolgente giuoco d’immagini e parole.
Luigi Fontanella
La poesia si propone e oppone in questo libro come taumaturgico “antidoto/ al male del mondo” per andare all’assalto di una nuova verità “mai trafitta dal dovere” di ‘poter far prevalere’ le idee sulla realtà, in quella demiurgica euforia intellettualistica – teorico fondale di ogni totalitarismo – che da sempre infanga “la ricerca del destino” dell’uomo nel “sangue molle” che consacra “il coraggio degli umili fanti/ da sempre spinti e mandati/ avanti dai signori della guerra” “in nome di un Dio che non c’è / e di una Patria che ancora non esiste” (come Panella scrive in “Azincourt, 1415” nella sezione di “Posizione di tiro” dedicata con accorato sdegno, ai luoghi, cronologicamente storicizzati dall’“orrore volontario” d’ogni guerra, in cui – e qui cito invece da “Dien Bien Phu ,1954” – “l’omicidio mercenario/ non è il minore dei moventi”).
Anna Maria Guidi
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