Sulla pagina Facebook “Il Carnevale di Viareggio è la manifestazione più importante della città” vari utenti si sono pronunciati sulla nuova locandina che promuoverà la manifestazione in Versilia come in altre città e i commenti sono, per la maggior parte, negativi.
A non piacere, innanzitutto, è la scomparsa del Burlamacco, già avvenuta lo scorso anno. “Il Bonetti (Uberto, il “papà” della maschera ufficiale, ndr) si rigirerà nella tomba”, chiosa Rosella Andreuccetti. “Non mi dite che l’autore si è pure beccato dei soldi”, esclamano all’unisono Marco Gherardi e Andrea Vassalle. “Quest’anno niente manifesto, rovinerebbe la mia collezione”, assicura Sabrina Ulivi.
C’è chi poi ricorda la vicenda del concorso ufficiale dello scorso anno, al quale parteciparono 99 artisti da tutta Italia, annullato dalla Fondazione Carnevale in quanto nessuna opera era stata ritenuta idonea. La scelta ricadde sulla Warm-Up, agenzia di licensing che ha creato anche il nuovo logo dell’ente di Palazzo delle Muse. Dove il Burlamacco compare, è vero, ma solo con il volto e senza il suo famoso cappello. E a proposito della maschera ufficiale, Simone Simonini esorta: “Perché non facciamo un’insurrezione contro la signora Bonetti che vuole il 40% dei proventi su tutto ciò che raffigura Burlamacco? Il Burlamacco fu regalato alla città.”
Massimiliano Arcucci, poi, scende nei dettagli. “Questo manifesto non trasmette l’idea del gigantismo delle nostre costruzioni, né esalta la bellezza delle sfilate in notturna.” Eppure non è la prima volta che si sceglie la fotografia di un mascherone per la locandina ufficiale, come ricorda Alessandro De Plano, grande appassionato di Carnevale: “Fu fatto qualcosa di simile anche nel 1985 e nel 1994.” Lo stesso De Plano, poi, fa notare come la foto del carro vincitore della passata edizione sia sempre stata, in realtà, la prassi adoperata per la copertina della rivista ufficiale.
Qualcuno, poi, su altri siti osserva: “Visto così, quel particolare sembrerebbe più indicato a promuovere l’anno del giubileo che non la nostra manifestazione”, con riferimento al cancelliere tedesco Angela Merkel e al premier italiano Mario Monti, qui raffigurati con abiti religiosi. Se non altro, considerando le incertezze sul futuro dell’Unione Europea e i soggetti coinvolti, questo manifesto sembra almeno brillare per attualità.