“L’attività descritta dal signor Nardini rientra nel campo di applicazione della così detta ‘Legge del buon samaritano’ che deve essere comunque effettuata nel rispetto delle corrette prassi igieniche, non per ‘adempimento burocratico alle norme’ ma per garantire che questa fascia particolare di utenza, debole non solo per difficoltà economiche, ma spesso anche per problematiche di salute, sia protetta da potenziali pericoli che potrebbero derivare da impropria manipolazione e conservazione degli alimenti.
“È per questo motivo che il Dipartimento di prevenzione della USL 12 negli ultimi anni ha collaborato attivamente con alcune amministrazioni comunali della Versilia (Viareggio e Massarosa) fornendo supporto tecnico per favorire l’apertura di centri di distribuzione alimenti e somministrazione pasti per le fasce più deboli della popolazione che risentono maggiormente degli effetti della difficile situazione di crisi economica.
“Pertanto, nel ribadire che la Usl non ha avuto alcun ruolo nella vicenda segnalata, si invita il Sig. Nardini a contattare i servizi del Dipartimento di Prevenzione che sono disponibili a fornire informazioni ed assistenza per trovare soluzioni che possano consentire l’esercizio di questa attività.”