Il ricavato dell’asta sarà destinato agli investimenti, essendo ininfluente per i servizi ai cittadini, che invece vengono soddisfatti dalla spesa corrente. “Le aree – spiega il vice sindaco Michele Molino- non saranno più vendute. Noi abbiamo ereditato questi terreni privi di una pianificazione urbanistica, frutto della perequazione, attuata essenzialmente dal 2000 al 2005, che ha consentito al proprietario di costruire su una porzione di terreno, in cambio della cessione di un’area al comune, sui cui a quel momento non venne pianificato alcun intervento pubblico. Valuteremo adesso cosa farne nel prossimo futuro. Sicuramente saremo obbligati alla loro manutenzione. Le idee possono essere tante per cercare soluzioni alternative riguardo al destino delle proprietà comunali, ma dal momento che queste vanno finanziate con la spesa di investimento, se non entrano soldi in cassa, non si può fare niente, se non salvaguardarle e tenerle in ordine”.