“Non possiamo infatti nascondere anche la nostra preoccupazione per la pesante partitocrazia che affligge la politica dei Parchi italiani, dove le nomine sempre più spesso seguono logiche di partito anziché quelle della competenza professionale e dell’interesse dell’ambiente. Una consuetudine che di fatto negli anni ha delegittimato l’attività di tutela del Parco delle Alpi Apuane.
“Lo testimonia un piano del Parco a macchia di leopardo dove le attività industriali sono inserite all’interno dei suoi confini, ma esulano dal suo controllo. La partecipazione attiva è la chiave per bypassare il pericolo di nomine di partito: la concertazione dell’elenco dei candidati con la cittadinanza sarebbe un segnale importante da parte della Comunità del Parco.
“Auspichiamo che nella sua qualità di Presidente della Regione Toscana voglia interrompere questa pericolosa deriva, aprendo il dibattito sulle nomine alle associazioni ambientaliste e alla cittadinanza.”