“Gli uffici comunali – prosegue la nota – (che non dispongono di apparecchiature elettroniche in grado di rilevare la qualità degli odori) si sono attivati non appena si è verificato il fenomeno facendo sopralluoghi nelle aree interessate e riscontrando in primo luogo che non era addebitabile a rifiuti, come inizialmente era stato segnalato, abbandonati o lavorati presso l’impianto di Pioppogatto, bensì “presumibilmente” (quindi, non con certezza) all’impianto della SALOV, che sapevamo essere chiuso per cui non era possibile accertare se all’interno vi si svolgesse qualche attività, cosa che successivamente ci è stata esclusa ufficialmente”.
“L’amministrazione comunale ha sin da subito precisato, infatti e non a caso, che per ulteriori e più approfondite verifiche e quindi per ricercare altre possibili cause, sarebbero stati interpellati gli uffici competenti di ARPAT e AUSL, che sono a conoscenza di questa problematica da anni”.
“Si tratta di un fenomeno, quello dei cattivi odori, infine, che investe in particolar modo il comune di Viareggio ed è “riconosciuto e riconoscibile da anni”: che questo fenomeno è noto, non lo dice l’Amministrazione Comunale di Massarosa ma i fatti e le cronache locali”.