Un argento olimpico non è la sola sorpresa che si cela dietro questo giovane sportivo, nato a Pietrasanta nel 1982. Le fatiche e i successi agonistici si susseguono, ma Tesconi rivela uno sguardo inedito, dedicato alla fotografia e ad un particolare soggetto: i manicomi.
“Ho sempre sognato di esplorare questi luoghi, o meglio non luoghi della mente – confessa – affascinato fin da bambino dai racconti di mio padre, allora rappresentante di farmaci al manicomio di Maggiano. Anni dopo, quando mi è stata regalata la mia prima macchina fotografica e dopo aver letto i libri di Mario Tobino, quando i manicomi erano ormai chiusi, non ho esitato a farlo. Senza considerare che una volta che ci entri non sei più in grado di uscirne”.
Tesconi ci conduce all’interno di queste strutture abbandonate, in cui le tracce della disperazione, della solitudine, del dolore sono ancora ben presenti, persino enfatizzate nell’atmosfera decadente in cui sono avvolte, espresse ora da scritte lasciate sui muri, da disegni, schizzi di sangue e graffi. Alla bellezza intuibile di talune strutture si contrappone la vita di follia e sofferenza di chi ha vissuto tra quelle mura.
A corredo della mostra viene presentato un catalogo con contributi dello psichiatra Stefano Michelini, del fotografo Ferdinando Scianna, del regista Tarsem Singh, dell’attore Dario Vergassola, del medico e scrittore Mario Tobino.
Ingresso libero, con apertura dal giovedì al venerdì ore 10-13; sabato e domenica ore 10-13 e 16.30 – 19.30.