“Chiediamo anche a tutti i candidati a sindaco che correranno alle prossime amministrative di farsi carico del problema e di prendersi l’impegno di restituire quanto dovuto in caso di elezione alla carica di primo cittadino, che è anche il ‘proprietario’ unico dell’azienda.
“Questo nonostante il caotico quadro giurisprudenziale che vede decisioni contrastanti tra i diversi uffici giudiziari italiani, tra le quali, come hanno correttamente evidenziato i colleghi dell’Aduc, spicca la ‘perla’ surreale della sentenza emessa qualche mese fa dal Tribunale di Genova, in cui si mette espressamente in discussione il pronunciamento delle due più alte magistrature del nostro paese – la Corte Costituzionale e la Corte di Cassazione.”
“La pervicacia con cui l’azienda si ostina a negare un diritto sacrosanto dei contribuenti viareggini non è più accettabile”, commenta l’avvocato Laura Mattei, presidente Provinciale di Assoutenti. “Dopo la sentenza del Giudice di Pace, che ha confermato in sede locale le autorevoli sentenze della Corte Costituzionale (2009) e della Cassazione (2012) è giunto il momento che il gestore esca dalla trincea indifendibile in cui si è arroccato e restituisca agli utenti le somme richieste illegittimamente in ragione del supposto carattere non tributario della tariffa, totalmente smentito dalle più alte Magistrature del nostro paese. Ciò anche per evitare di creare cittadini di serie A – quelli che hanno vinto il ricorso – e cittadini di serie B – tutti gli altri.
“Le associazioni dei consumatori e tanti singoli sollecitano da tempo la Viareggio Patrimonio a muoversi in questa direzione, ma finora hanno ricevuto solo dinieghi. Adesso, questa chiusura a riccio non ha più alcuna ragion d’essere.
“Per il bene dei contribuenti viareggini, ma anche della stessa azienda, ci auguriamo che il nostro appello amichevole non cada nel vuoto. In caso contrario, ci vedremo costretti a valutare tutte le strade possibili per veder riconosciuti i sacrosanti diritti di migliaia di famiglie.”