“Nel presente si colloca la Galleria Comunale d’arte moderna e contemporanea, la Gamc, un museo voluto dal Comune stesso per accogliere dipinti e collezioni d’arte importanti e che rischia di morire a cinque anni dalla sua nascita, pur essendo in possesso di una grande collezione di opere d’arte italiane ed europee – in tutto oltre tremila – e in attesa di veder completato l’ultimo lascito del senatore Pieraccini, composto di oltre 100 pezzi di autori di fama mondiale fra cui le grafiche di Pablo Picasso della Suite Vollard.
“Si ventila l’ipotesi che fra pochi giorni il museo potrebbe chiudere definitivamente per mancanza di fondi in grado di garantire almeno l’apertura di qualche ora giornaliera. Si sa che le casse sono vuote, anzi piene di debiti. Ma non è l’emergenza immediata che ci preoccupa: quello che ci preoccupa è che, intanto, non ci sia un capitolo del bilancio comunale dedicato al museo, con fondi destinati a quello e non stornabili, e ancor più che la Gamc non abbia saputo essere un volano di iniziative culturali e artistiche che attirino gente a Viareggio.
“Dopo la sua inaugurazione, infatti, poco o niente è stato fatto perché essa divenisse una risorsa per la città e non un ulteriore peso economico che ricada sulla tasse dei cittadini: un grande museo contemporaneo davanti al mare nella coltissima Toscana non può essere sprecato inutilmente con gestioni inadeguate. L’avere un comitato scientifico composto da importanti storici d’arte e direttori di musei da solo non basta a garantire una programmazione se manca un input propositivo forte che parte dalla stessa Gamc.
“Deve essere altrettanto chiaro che la natura e il valore delle opere in collezione non può ridurre l’orizzonte delle proposte alla Versilia né alla Toscana: vi sono potenzialità per un respiro decisamente più vasto.
“Il turismo culturale è un turismo importantissimo per la nostra zona: attira per tutto l’anno le scuole e per tutti gli weekend le coppie, le famiglie, gli appassionati. E tutto non può essere ricondotto al dio denaro. Certo che la crisi pesa in primis sulla cultura, ma ci vogliono coraggio, idee, intraprendenza.”