Nella sua maturità Puccini affrontò le questioni religiose con l’amico don Pietro Panichelli, mentre il contatto assiduo con la sorella monaca suor Giulia Enrichetta accrebbe in lui il fascino del sacro.
Nelle opere scritte da Giacomo Puccini si coglie la religiosità fondata sulle pratiche devozionali come si usava tra Ottocento e Novecento, ma s’intravede un modo di sentire moderno che cerca un contatto con Dio che sa capire e perdonare.
Interverranno, oltre all’Autore: Simonetta Puccini, nipote del compositore; Prof. Emilio Sala, direttore scientifico dell’Ist. Nazionale di studi verdiani e prof. Associato di Musicologia presso l’Università degli Studi di Milano e Dr. Michele Bianchi, Museo di Torre del Lago.