Sul tema del conflitto tra fauna selvatica e produzioni agricole e zootecniche si è svolta ieri a Montecitorio un’audizione della Commissione agricoltura della Camera, alla quale hanno partecipato l’assessore regionale Gianni Salvadori e il presidente della Provincia di Grosseto Leonardo Marras.
“Ringrazio il presidente della commissione Luca Sani per aver introdotto un argomento di cosi forte significato per l’economia e l’ambiente toscano – sottolinea l’assessore Salvadori – ed ha permesso di porre all’attenzione del Parlamento italiano i dati di una vera e propria emergenza. Abbiamo avuto la possibilità di evidenziare una situazione che coinvolge non solo la Toscana ma la maggior parte delle regioni italiane”.
“E’ emersa la necessità – aggiunge Salvadori – di un intervento normativo nazionale che permetta alle Regioni di poter approvare piani di intervento che determinino l’urgente riequilibrio ambientale, tutelando così la biodiversità fortemente messa a disagio per l’eccedente presenza di ungulati. Al centro delle proposte, anche normative, ci sono il mondo produttivo agricolo e la tutela della biodiversità, il ripristino di ecosistemi compromessi da eccessive presenze e la difesa di reddito e occupazione”.
Oltre al tema degli ungulati in alcune zone della Toscana assume dimensioni preoccupanti il fenomeno della predazione e del patrimonio zootecnico, solo in parte dovuto al ritorno del lupo, specie particolarmente protetta dalle direttive comunitarie, integralmente recepite dallo Stato italiano.
“Grossa parte della predazione – prosegue Salvadori – è dovuta a cani vaganti e ibridi cane-lupo, vero problema per la conservazione della specie in purezza . E’ su questi nuovi predatori che si deve intervenire, potenziando gli strumenti assicurativi già disponibili, con una forte prevenzione e con una norma nazionale più adatta a gestire la situazione”.
“Abbiamo garanzie – conclude l’assessore Gianni Salvadori – che il confronto con la commissione della camera proseguirà per arrivare a scelte condivise, finalizzate al recupero di un equilibrio nei delicati ecosistemi che caratterizzano la Toscana”.