La particolarità della scultura sta nel rappresentare allo stesso tempo – in un’unica figura di atleta che cambia fisionomia a seconda da come la si osservi – il ciclista degli albori e quello ipertecnologico dei tempi moderni; il campione con grandi baffi, berretto e maglia di lana, scarpini in cuoio e pneumatico d’ordinanza incrociato sul busto e quello aerodinamico tutto muscoli che sfreccia oggi sulle strade delle grandi competizioni internazionali. Un uomo che riassume in sé la storia del ciclismo.
Un progetto artistico pienamente riuscito, che nasce dalla creatività, dall’originalità e dall’intuizione del maestro Mauro Corda – apprezzato interprete di un raffinatissimo figurativo contemporaneo – e dalle competenze tecniche degli artigiani versiliesi della Fonderia d’Arte Massimo Del Chiaro di Pietrasanta, che hanno prodotto l’opera curandone anche il montaggio sul posto pochi giorni fa. Una sinergia di successo grazie alla quale, con l’aiuto di un abile gioco di riflessi, la scultura sembra prender vita, sospesa in un continuo mutare di fisionomie e di forme.
Piccole magie che confermano la bravura dell’artista e l’abilità degli artigiani toscani. I quali, dopo la passerella al Tour de France, sognano di portare LE CYCLISTE di Mauro Corda sulle toscanissime strade dei mondiali di ciclismo in calendario a fine settembre.