VIAREGGIO. Impastare la carta dei giornali, impugnare un pennello inzuppato nella colla, modellare con creta e giunchi non è certo una novità per Libero Maggini, mascheratista del Carnevale: è il suo mestiere. Però poi succede che si ritrova ad insegnare l’arte della cartapesta a un gruppo di detenuti. E il giovane artista viareggino vive un’esperienza nuova, insolita e ricca di insegnamenti.
Il progetto si chiama “Liberi in carta” e ha preso il via la scorsa settimana presso l’istituto penitenziario “Mario Gozzini” di Firenze, casa circondariale a custodia attenuata per tossicodipendenti nota anche come “Solliccianino”, sotto l’egida della Caritas. Ad accompagnare Maggini c’è anche un’assistente, Aurora Zanetti. I due insegnano a un gruppo di dieci persone l’arte della cartapesta e della ceramica.
“Un’esperienza molto emozionante, forte, toccante”, racconta un Maggini comprensibilmente emozionato. “E appagante: questi ragazzi si affezionano facilmente, ti danno tutto quello che hanno.” I lavori realizzati dai partecipanti saranno poi esposti dal 16 al 27 novembre alla Libreria delle Donne in Via Fiesolana a Firenze, a due passi dal duomo.
“Siamo partiti da nemmeno due settimane, è prematuro stilare un bilancio. Eppure è come me l’aspettavo, anzi, pensavo fosse più atroce. Ma è ugualmente toccante: quando abbiamo fatto la prima lezione, ero emozionatissimo. Pensavo di trovarmi di fronte persone diffidenti, sulla difensiva. Invece l’accoglienza è stata calorosa. Avevano realizzato degli oggetti in creta ricoprendoli, poi, con della carta da cucina: non appena ho mostrato loro come si fa uno stampo, mi guardavano meravigliati.”
Il progetto andrà avanti “fin tanto che ci saranno i fondi. Anzi, colgo l’occasione per ringraziare del loro aiuto la Croce Verde, l’associazione Carnevaldarsena e il bar del Bagno Balena nella persona di Alessandro Santini.”