MASSAROSA. Mentre in queste ore è attesa un’ondata di maltempo che dovrebbe riguardare la Versilia almeno fino a martedì, il Consorzio di Bonifica informa che prosegue con l’opera di consolidamento degli argini del Lago di Massaciuccoli. A brevissimo saranno completati altri due lotti di lavori, su quasi quattro chilometri di argini dal lato di Vecchiano e di Massarosa per un totale di 1,1 milioni di euro. Entrambi i lavori, seppur eseguiti in modo diverso, sono stati realizzati con l’obiettivo di rafforzare gli argini, rialzarli e evitare le filtrazioni d’acqua quando il lago va in piena.

“Due nuove opere necessarie per la sicurezza dei bacini di Quiesa e Massaciuccoli e quindi per le abitazioni e le campagne – spiega Fortunato Angelini, Commissario del Consorzio Bonifica Versilia Massaciuccoli – Insieme agli altri interventi già realizzati in passato a Portovecchio e Botolo, negli ultimi 10 anni il Consorzio è intervenuto su oltre 6 chilometri di arginature. Un forte impegno con finanziamenti regionali di oltre quattro milioni di euro, per migliorare la stabilità arginale a protezione delle zone di Massarosa, Quiesa, Piano del Quercione e l’area produttiva di Montramito, tutti territori che rimangono sotto il livello del lago, per i quali è necessario garantire la massima stabilità delle arginature”.

Sul fronte di Massarosa, il lavoro ha interessato un chilometro e mezzo in località ‘la Cava’. Qui gli argini sono stati tutti rialzati fino alla quota di sicurezza di 1,20 metri e rivestiti con grossi massi naturali. Per maggiore sicurezza il tratto di argine del canale Burlamacca è stato rinforzato con delle palificate in tronchi di castagno e palancolati in legno.  Accanto agli argini è stata realizzata una pista con materiale stabilizzato per il transito dei mezzi.

A Vecchiano invece si è lavorato per 2 chilometri. L’argine è stato prima sbancato e scavato e nella parte centrale è stato ricreato un nuovo nucleo largo due metri con materiale argilloso. “L’argilla è impermeabile all’acqua e quindi un ottimo materiale per impedire le filtrazioni che indeboliscono l’argine in caso di piena – spiega Angelini.”

Una volta creato il nuovo nucleo, l’argine è stato rivestito di terra, compattato e riportato alla giusta quota. Al termine dei lavori verranno ripristinati i punti di rilevamento topografici che il Consorzio ha installato con l’Istituto Geografico Militare per monitorare gli argini e verrà steso un telo in juta biodegradabile per favorire nuovamente la crescita dell’erba.

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