VIAREGGIO. La rabbia dei carristi non si placa. Anzi, se possibile aumenta, come un impasto di lievito. All’indomani del triste annuncio che di soldi per il Carnevale, almeno fino a ottobre, non ve ne sono, i costruttori non nascondono la delusione per una vicenda che rischia di mettere in ginocchio loro, le famiglie dei loro operai e le aziende che riforniscono di materiali i maghi della cartapesta.

Roberto Vannucci è uno dei più attivi su Facebook: “State imprigionando un sogno e condannando a morte la nostra storia la nostra cultura e il nostro spirito. Generazioni di viareggini sono cresciuti ed hanno vissuto con orgoglio e con tanta passione la manifestazione che ha fatto conoscere Viareggio in tutto il mondo. Le nostre costruzioni sono uniche al mondo un patrimonio che tutti ci invidiano. Siete riusciti a imprigionare la nostra voglia di divertirsi e di essere orgogliosi di essere viareggini. Quando si uccide tutto questo non si è più degni di governare una città a cui avete distrutto il suo spirito, perché il Carnevale non è solo numeri e soldi ma è lo spirito culturale che alimenta la nostra comunità”.

Più tardi, però, Vannucci sfodera la voglia di non arrendersi: “La mano disegna su un foglio bianco, le magie, i colori, le mie fantasie il mio amore infinito per il mio lavoro…..tutto questo nel 2015 verrà realizzato ….io ci sarò questo poco ma è sicuro io non mollo ….ci saremo tutti e sarà solo spettacolo e divertimento per noi Viareggini e per tutti quelli che amano il Carnevale”.

Questa, invece, la posizione di Umberto Cinquini: “Tanto il Carnevale 2015 si farà: i soldi prima o poi ce li daranno, ma noi continueremo a mangiare la m…. Non abbiamo ancora capito niente e in realtà nessuno di noi, attori e comparse di questa misera città, ama veramente la propria cultura. Ogni buon proposito viene sistematicamente smentito: si parla di cambiare il modo di vivere, organizzarci, socializzare, ma non ne siamo capaci. Viviamo di paure e di ricatti e nessuno che dice mai ‘Sì, ho sbagliato’.

“Scusatemi se parlo sempre e solo di Carnevale, ma di quello so. A dire il vero sarei appassionato di chirurgia ma non oso andare in un ospedale a chiedere se posso asportare un appendicite. Mentre la mia vita viene organizzata e gestita da persone che pur non conoscendo il mio mondo si elevano a saggi: è colpa nostra, noi non valorizziamo abbastanza il nostro essere, il nostro mestiere. Permettiamo a una città isterica di deriderci, di osannarci per 20 giorni e sputarci in faccia il resto dell’anno.

foto Mauro Pucci

“Senza coraggio non cambierà niente. Non dico tanto ma almeno il coraggio di sapere dove finiscono le nostre risorse”.

E ancora: “Noi dovevamo avere più voce propositiva, invece abbiamo sprecato tempo a parlare di c…ate. Avrei gradito veramente una collaborazione tra le parti. Io non sono come qualche mio collega che considera la Fondazione Carnevale o l’amministrazione comunale il nemico da combattere per poi però accettarne tutte le decisioni che cadono dall’alto.

“Io non avrei permesso di parlare di 30% di musica tradizionale o ‘polistirolo sì, polistirolo no’, che sono questioni di poco conto: avrei organizzato un bel sit-in tutti insieme sotto il ministero della cultura, avrei sensibilizzato la città su chi veramente ha un guadagno dalla manifestazione costringendoli a collaborare…. e tante altre iniziative utili.

“Già, dimenticavo però che la Fondazione Carnevale serve per dare equilibrio politico alla giunta e non per gestire e organizzare il Carnevale. Altrimenti qualcuno si sarebbe chiesto dove sono finiti i soldi della tassa di soggiorno destinati al potenziamento delle manifestazioni viareggine, dove sono finiti i soldi di un plus nelle entrate di biglietteria. Come mai non si riescono ancora sbloccare i soldi che la signora Patrizia Lippi tiene in ostaggio al suo ‘amato’ Carnevale?

“Solo queste voci di entrate potevano pareggiare il bilancio 2014 senza attingere alle casse comunali, coscienti che il Comune, per colpa di amministratori che negli ultimi 40 anni anno gestito il bene pubblico in maniera indegna, ha le casse vuote.

“Ma certamente per risolvere il problema si preferisce scaricarsi le colpe a vicenda: si taglia, si blocca, come se io per risanare i miei debiti avessi deciso di chiudere bottega. Ancora più ridicolo è il fatto che adesso dal comune – inteso genericamente e non riferito solo agli attuali amministratori – ci fanno pure la paternale, proprio da quel palazzo che negli anni Novanta fece sparire tutti i proventi della Lotteria del Carnevale.

“Viareggio ha un unico grande problema che è la causa di tutti i problemi: è pigra da uccidere”.

Luciano Tomei, dal canto suo, pubblica un video: è l’intervista realizzata al sindaco Betti durante la ripresa del quinto corso mascherato effettuata da ReteVersilia e NoiTv. Betti definiva quello appena concluso “il Carnevale dei record” e parlava della necessità di valorizzare la professionalità dei carristi.

C’è anche chi, non da carrista ma da semplice amante del Carnevale, fa una proposta: “Io prenderei in seria considerazione di fare una bella sfilata carnevalesca pacifica, un corteo spontaneo per far vedere che i viareggini il carnevale se lo fanno da soli e nessuno lo potrà mai far morire. Mi rivolgo a tutta la città ai carnevalari ai carristi di sfilare con maschere, musica, carri e coriandoli lungo la Passeggiata fino alla Fondazione e proseguire fino in Comune. Una manifestazione per dimostrare che i viareggini sono vivi”.

E qualcun altro prende subito la palla al balzo: “Portiamo il carrarmato in cartapesta di Massimo Breschi davanti al Comune”. Una sorta di ‘Tienanmen in cartapesta’, come l’ha definita il quotidiano La Nazione stamattina.

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ultimo aggiornamento: 08-06-2014