VIAREGGIO. “A cinque anni dalla strage ferroviaria di Viareggio appare palese come questo stato non sia in grado di dare risposte a chi chiede verità e giustizia. Il dolore dei famigliari per quella tragedia, che costò la vita a trentadue persone innocenti, è vivo e si somma alla rabbia cresciuta nel vedere che lo stato non solo se ne frega delle sorti del processo, la rinuncia a costituirsi parte civile parla chiaro, ma addirittura premia gli imputati di quel processo. Mauro Moretti l’ex amministratore delegato (A.D.) di Fs è stato, vergognosamente, promosso ad A.D. Di finmeccanica vedendo moltiplicare notevolmente il suo stipendio. Il signor Moretti lascia il posto ad un altro imputato Michele Mario Elia, già capo di Rfi. L’amarezza dei famigliari delle vittime è palpabile perchè tutti quelli che hanno avuto a che fare con la gestione delle ferrovie negli ultimi anni o sono rimasti al loro posto o sono stati promossi”.
Lo scrivono la Brigata Sociale Anti Sfratto e l’Unione Inquilini.
“La strage di Viareggio non è stata una fortuita casualità ma il risultato di scelte politiche che hanno visto
Questo non è il primo, e non sarà nemmeno l’ultimo spazio di Fs, che occupiamo. I dirigenti delle ferrovie hanno un debito con questa città per questo abbiamo appeso uno striscione con sopra scritto: “Ferrovie italiane: case murate città incendiate.”