VIAREGGIO. Prima sferra un attacco duro su Facebook nei riguardi dei costruttori del Carnevale (“Coi soldi che un carrista prende per un carro un operaio o un ricercatore universitario ci campano 5 anni e hanno il coraggio di piangere miseria e alcuni alzano anche la voce: io mi vergognerei”). Poi corregge il tiro, inviando un comunicato stampa dove specifica il suo punto di vista. Simone Traina, coordinatore del circolo di Sel “Libertà è partecipazione”, interviene sul tema del Carnevale e dei suoi costi.
“Chiariamo: il Carnevale va salvato senza se e senza ma per la manifestazione in sé e per l’indotto. Vanno però ridimensionati alcuni costi, magari anche il numero dei carri.
“Per come la vedo io i carristi dovrebbero avere profitti legati a obiettivi e standard di qualità: innegabile che la qualità delle costruzioni e dei carristi abbia differenze evidenti. I soldi che percepiscono sono soldi pubblici per cui certe cifre in questo periodo storico sono purtroppo anacronistiche. Chi ama il carnevale deve capire che è indispensabile un riassetto. Per questo ritengo indigeribili affermazioni esagerate di alcuni carristi e ho risposto con la mia provocazione.
“Serve che ogni settore legato al comune di Viareggio prenda atto della gravissima situazione senza alzare i toni – come purtroppo ho visto fare ad alcuni carristi – e si aprano tavoli per ridurre i costi. Purtroppo pensare di andare avanti così è insostenibile. Si tratta appunto di rendere sostenibile la manifestazione per non farla morire.
“Delle prime, infatti, devono essere rapidamente rivisti contratti di servizio che hanno generosamente elargito risorse pubbliche a soci privati senza alcuna assunzione significativa di rischio imprenditoriale – furbescamente dirottato sui contribuenti in forma di “tariffa” -, sulle seconde è di tutta evidenza che il Comune non è oggettivamente in grado di preservare una contribuzione pubblica come quella attuale, ciò imponendo sia il reperimento di fondi esterni – regionali in particolar modo -, sia la riduzione degli stanziamenti fino ad oggi garantiti in sede di bilancio. Nessuna demagogia, dunque; solo una presa d’atto della mutata realtà economica del Gruppo – perché di Gruppo si tratta – Pubblico che ruota attorno al Comune di Viareggio”.
Giusto per intenderci: è vero che un carrista di prima categoria riceve dalla Fondazione Carnevale 122mila euro ogni anno – più o meno la stessa cifra a cui può arrivare un dirigente del Comune. Ma quei 122mila euro servono, ad esempio, per pagare gli operai e il materiale necessario per la realizzazione delle costruzioni in cartapesta: non finiscono tutti nelle tasche delle carristi…