VIAREGGIO. Domani mercoledì 17 settembre alle ore 9 prende il via a Grasse in Francia il processo per la morte del giovane viareggino, Daniele Franceschi, 36 anni, avvenuta il 25 agosto 2010 nel carcere francese (della stessa Grasse) in circostanze ancora da chiarire.
Nel pomeriggio partiranno alla volta della cittadina francesce, oltre la madre del ragazzo Cira Antignano, insieme ad alcuni parenti i due legali Aldo Lasagna e Maria Grazia Menozzi che hanno seguito fin dal primo giorno la vicenda. Nel processo sono imputati con l’accusa di “homicide involontaire” che equivale in Italia all’omicidio colposo, il medico del carcere Jean Paul Estrade e le due infermiere Francoise Boselli e Stephanie Colonna, insieme ai vertici amministrativi dell’ospedale di Grasse, dove doveva essere ricoverato Franceschi, che dovrà rispondere civilmente e dal punto di vista risarcitorio.
In Francia la pena per i presunti responsabili è di cinque anni di reclusione. Domani mattina verranno ascoltati per primi i superperiti, il cardiologo Meyer Elbaz e il medico legale, Norbert Telmon che dagli esamei dell’autopsia stabilirono che Daniele Franceschi aveva una cardiopatia ischemica cronica e dal rapporto anotomopatologico e dall’elettrogramma risultò che ci fu una onda T negativa in zona D 3(ventricolo destro) e che Franceschi, in carcere perchè sorpreso con una carta di credito falsa, stava male ed aveva un principio di infarto, ed è emerso dalla perizia che ci furono ritardi negli interventi per curarlo.