VIAREGGIO. Successo di pubblico per la serata con Nichi Vendola, leader nazionale di Sel, a sostegno dei candidati del partito, Frida Morganti e Carlo Lazzarini, nella lista Sì Toscana a Sinistra (con Tommaso Fattori presidente) e alla coalizione Viareggio Bene Comune che ha candidato Filippo Antonini a sindaco di Viareggio.
Filippo Antonini, candidato sindaco, ha parlato poi del programma elettorale “dei cento tavoli per ricostruire Viareggio sulle macerie del dissesto economico, sociale e amministrativo, pari solo a quello del Dopoguerra, puntando sulla partecipazione e sulla creazione di una classe politica che abbia l’autorevolezza necessaria per chiedere ai cittadini i sacrifici inevitabili che dovranno essere fatti”.
Dalla metafora delle macerie ha preso spunto anche l’intervento di Nichi Vendola, che ha parlato della necessità di ricostruire un’alternativa di sinistra al Partito Democratico, ormai sempre più un “Partito della Nazione”. L’urgenza è lottare contro le cosiddette riforme del governo Renzi, dall’Italicum alla Buona Scuola, solo per citarne alcune. “C’è bisogno di scelte politiche nette, ha detto Vendola, in opposizione al governo Renzi: a Viareggio come in Regione Toscana come a Roma”.
“Chi non ricorda il passato non ha futuro”, ha detto Antonini ricordando le Giornate Rosse del 1920, da cui il nome Repubblica Viareggina. Da queste radici nasce una campagna elettorale fatta “usando un’espressione di berlingueriana memoria, casa per casa, strada per strada, perché questa città ha molto bisogno di Sinistra”. Una Sinistra che dice basta al sistema delle partecipate che ha fallito (e il Centro Congressi in liquidazione, dove si è svolto l’incontro di sabato sera, ne è un esempio lampante), basta alle esternalizzazioni dei servizi, no alla svendita dei beni comuni.
“Noi vogliamo una Viareggio solidale, combattiva e resistente, senza bisogno di sgomberi, dell’esercito o delle ronde, ma con la partecipazione attiva di tutti i cittadini e le cittadine. Citando Gramsci, avete portato questa città alla rovina e toccherà a noi comunisti di salvarla”.