Viareggio accoglie il vescovo Paolo.

Questo il discorso del sindaco Giorgio Del Ghingaro, alla messa nella chiesa di Santa Rita:

” Saluto il vescovo Paolo che da una settimana ha iniziato il suo ministero pastorale nella nostra diocesi. Lo ringrazio per aver scelto di venire oggi a Viareggio e gli dò il benvenuto a nome di tutta la città.

Viviamo in un territorio straordinario incastonato tra il mare e i monti, una terra che dai versanti delle Apuane scende fino alle lunghe distese di sabbia.

Con questa cortina di bellezza alle spalle e l’azzurro infinito di fronte, Viareggio è nata secoli fa intorno a una torre, la Torre Matilde, e a una chiesa, la Santissima Annunziata, dall’unione di anime diverse: è una città di mare Viareggio, e come tale vive di bellezza. Invita e accoglie.

In questi anni la nostra città ha saputo ricostruire un legame con la diocesi grazie alla particolare attenzione di monsignor Italo Castellani, al quale mi legano amicizia e stima; a lui voglio porgere il mio ringraziamento, come sindaco, per l’affetto e la vicinanza nei confronti di Viareggio e dei suoi cittadini. Dai giorni tragici dell’estate 2009, all’occasione inaspettata della Via Crucis alla cittadella del Carnevale, tanti sono stati i momenti che abbiamo condiviso.

Un legame che parte da alcuni valori: accoglienza nei confronti di chi di chi ha bisogno o si trova in difficoltà, concretezza dell’azione amministrativa per costruire una comunità in grado di guardare al futuro con rinnovato ottimismo, trasparenza e correttezza come cardini del servizio pubblico che siamo chiamati a svolgere.

Questi sono alcuni degli aspetti intorno ai quali ruota la nuova stagione viareggina, questi sono i valori che oggi Le affidiamo nella consapevolezza che, solo attraverso una collaborazione attiva e operosa con il mondo cattolico, la nostra città potrà continuare a crescere.

Vescovo Paolo, sono certo che il suo sguardo saprà condividere con noi lo sforzo di contrastare le principali fragilità del nostro territorio e dare nuove opportunità alle tante persone (giovani, anziani, ammalati, disoccupati) in cerca di prospettive di vita. Diverse sono le questioni da affrontare: dal lavoro che manca o che è precario e spesso anche insicuro, alla povertà sempre più diffusa ma anche sempre più nascosta, alla fragilità delle relazioni dentro le famiglie e tra le generazioni, alle sfide della convivenza tra persone provenienti dagli angoli diversi del nostro piccolo mondo globale.

«Liberi, anarchici, ignoti, fanciulli» così Tobino ha definito i Viareggini. Libertà, anarchia che a tratti ricorrono ancora nel carattere vivo e forte di questa città. Ma Viareggio oggi è una comunità matura, che ha dimostrato di avere cuore e coraggio, che ha affrontato e reagito a prove immense: penso soprattutto alla tragedia del 29 giugno che ha visto vittime 32 innocenti, uccisi dal fuoco nelle loro case.

Vescovo Paolo, a Viareggio troverà una comunità franca e sincera, troverà donne e uomini pronti a mettersi in cammino dietro quei valori che fanno parte della nostra identità.

Anarchia, libertà, cuore e coraggio, portiamo in dote al nostro vescovo. Ma anche arte e bellezza diffuse in ogni angolo di questa città incredibile e tutto il potenziale di fantasia ed innovazione espresso nelle eccellenze che la caratterizzano: dalla nautica alle strutture ricettive fino alle manifestazioni che hanno fatto conoscere Viareggio in Italia e nel mondo.

Vescovo Paolo, a Viareggio l’accoglie una comunità orgogliosa e fiera, disponibile e affettuosa. Da parte nostra, il più sentito benvenuto”

 

 

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ultimo aggiornamento: 19-05-2019