È stato annunciato questa mattina l’avvio del procedimento per il ricorso al TAR per chiedere l’annullamento della delibera consiliare sul Dissesto. È uno dei tanti tentativi che faremo per evitare che il nostro comune vada in dissesto – commenta Adolfo Del Soldato. È evidente che il ricorso ha delle difficoltà e l’esito sarà incerto, ma un tentativo che andava fatto anche se ci fossero il 10% delle possibilità.
Alla presenza dei molti sostenitori e del On. Buratti, tutta l’ex maggioranza schierata presenta una delle iniziative per bloccare la procedura di dissesto a Massarosa.

Il Dissesto a Massarosa è un atto politico

È quanto sostenuto dall’Ex Sindaco Franco Mungai. Il comune di Massarosa non si merita il dissesto. Molte cose abbiamo fatto in questi anni: ci sono crediti da riscuotere con i quali coprire il buco.
Il dissesto – continua Mungai– è un atto politico studiato a tavolino e guidato non dagli uffici comunali o dai revisori dei conti, bensì da una azienda esterna di parte guidata dall’assessore al bilancio della Lega al comune di Siena.

Vorrei capire – ancora Mungai – come mai i Sindaci Revisori dicevano che tutto andava bene fino ad aprile e oggi dicano l’esatto contrario.
Il sindaco poi getta ombre anche sull’operato della nuova dirigente sostenendo che un dirigente che è a Massarosa solo per due giorni e a gennaio se ne andrà non può aver determinato tutto questo nel poco tempo a disposizione.
“Si scrive che il 2019 ha un disavanzo di 2,2 milioni. Io sono andato via a Maggio, quindi i 7/12 di quel buco lo ha fatto Coluccini”.

A portare avanti il procedimento l’avvocato Altavilla, uno dei legali di fiducia della passata amministrazione, che però esordisce in maniera un po’ contraddittoria:

“Il dissesto non è politico, non c’è la possibilità di un approccio discrezionale”

Questo però è quanto sostiene il sindaco Coluccini e l’affermazione suscita un po di brusio in una sala affollata dei sostenitori di centro sisnistra.
Il dissesto è stato dichiarato in base al parere dei sindaci revisori della prefettura che cita:

“Il Collegio dei Revisori dei Conti ritiene che l’Ente si trovi in una situazione di grave squilibrio finanziario che non riesce a trovare copertura come previsto dagli articoli 193 e 194 del D.Lgs.n. 267/2000; che abbia debiti certi liquidi ed esigibili e che tale situazione non possa essere sanata neppure con il ricorso ad un piano di riequilibrio finanziario pluriennale ex art. 243/bis del D.Lgs. 267/2000.
Posto ciò il Collegio dei Revisori ritiene che debba essere deliberato il dissesto finanziario ai sensi dell’art. 244 del TUEL e rimette al Consiglio Comunale del Comune di Massarosa la decisione di adottare i conseguenti provvedimenti”.

L’avvocato Altavilla però prosegue spiegando l’intento del ricorso al TAR: Tutte le volte che il dissesto appaia come scelta politica è illegittimo. Debba essere sempre inteso e quindi dichiarato dove non vi siamo alternative possibili e realizzabili rappresentate prima dal pre-dissesto, poi dal dissesto guidato e infine dal dissesto vero e proprio.

La tesi per il ricorso al TAR

La tesi degli ex amministratori quindi è chiara: non è stato fatto tutto il possibile (pre-dissesto e poi dissesto guidato) prima di giungere all’ipotesi votata in consiglio comunale di dissesto e l’atto finale – secondo l’avvocato – manifesta un approccio rinunciatario a fare quello che era possibile e doveroso.
La legge obbliga a fare tutto il possibile, perché comporta gravi danni civici alla comunità dato che l’amministrazione non garantirà più molti servizi ai cittadini.

L’azione politica è stata meno determinata non delle aspettative, ma di quanto la legge impone.

Andava redatto prima un piano di risanamento – continua l’avvocato Altavilla – deve redigere un piano di risanamento pluriennale. L’ipotesi del pre-dissesto e preferita dall’ordinamento in via giuridica ma anche politica. Ente non viene spogliato delle suo funzioni, ma si danno funzioni suppletive per far fronte alle difficoltà.

Adolfo Del soldato sostiene (opinione che scriviamo per dovere di cronaca, ma dalla quale ci dissociamo) che la delibera dei sindaci revisori, così come gli atti del dirigente e il lavoro della società di revisione, sono subordinati alla volontà politica di Coluccini di determinare il dissesto.

Si doveva passare dal Pre-dissesto

Questa affermazione mette però un punto fermo nella discussione: non si parla più solo di aggiustamenti sui “Flussi di Cassa”, ma che saremmo dovuti passare dalla procedura di Pre-dissesto.
Quindi… per l’attuale opposizione (almeno) il PRE-DISSESTO C’È!

“Il dissesto deve essere ultima ratio conclude l’avvocato Altavilla. Se si legge le delibere che dichiarano il dissesto sono la sintesi di una istruttoria tecnico contabile da prova oggettiva e inconfutabile, ma la delibera fatta a Massarosa ha poca consistenza, una delibera di sole 13 pagine dove si ripetono le norme di legge e dove ci sono affermazione senza riscontro documentale che sostengono il dissesto”.

“Le eccezioni principale sono nella valutazione di capienza che non è stata effettuata e che il comune possa fallire per cifre non così problematiche non convince”.

“Una delle leve per evitare il Dissesto – ancora Altavilla – è quella di aumentare la pressione fiscale e nessun provvedimento in tal senso è stato fatto prima della dichiarazione di Dissesto. Quello che non ha fatto l’amministrazione lo deve fare coattivamente l’OSL e questo significa non aver fatto tutto il possibile e quindi il dissesto non andava dichiarato ed è illegittimo”.
Illegittimo in quanto ci sono i presupposti per il reato di sviamento che è molto vicino al reato di abuso di potere

Chiederemo l’annullamento della delibera e una sospensiva

Con il ricorso che sarà presentato i cui tempi sono – secondo quanto detto – 20 giorni per la sospensiva e ottimisticamente alcuni mesi per la decisione, si chiede l’annullamento della delibera perchè non è stato fatto tutto il possibile (non si è dichiarato il PRE-DISSESTO ndr)

Anche qui però l’impianto del ricorso sembra molto debole:

In questo nostro ricorso il TAR che è chiamato a determinare la legittimità degli atti ci vedrà impegnati in una dura battaglia – sostiene l’Avvocato – in quanto “dovremo stimolare il tar a dare valutazioni tecnico contabili che non sono proprio il suo lavoro e quindi è una strada complicata”.

In merito alla sospensiva

Sempre l’avvocato Altavilla dichiara: La sospensiva verrà chiesta per evitare che la delibera del dissesto dia effetti in base all’irreparabilità del danno, ma probabilmente il TAR non considererà i danni irreparabili, potendo discutere in seguito le responsabilità e i danni causati, quindi riteniamo plausibile che non conceda la sospensiva.

 

 

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ultimo aggiornamento: 21-12-2019