Ogni anno, in conformità alle disposizioni del Contratto di Programma, Poste Italiane deve inviare all’autorità di vigilanza (attualmente l’AgCom, in precedenza il Mse) un Report sugli uffici postali e sulle strutture di recapito che non garantiscono l’equilibrio economico. Il monitoraggio è espressamente previsto dal Contratto di Programma anche ai fini della sostenibilità del servizio universale e del sistema nel suo complesso.
Viene quindi stilato un elenco degli uffici che non soddisfano i criteri di economicità, ma che non risponde a un piano di chiusure di uffici postali, materia che eventualmente andrebbe discussa preliminarmente con gli enti locali, il Mse e l’AgCom.
La diffusione della rete è infatti rimasta invariata, con 14 mila uffici postali, grazie anche alla valorizzazione di molti uffici trasformati in autentici ‘centri servizi’ dove ottenere servizi postali e finanziari ma anche certificati anagrafici, visure catastali, passaporti, servizi per la salute, pagamento dei ticket sanitari e permessi di soggiorno per cittadini stranieri.
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