“Pietrasanta accoglie con grande onore il sergente Houston – ha detto il sindaco Lombardi – la sua visita in città ci offre l’occasione per esprimere la più profonda riconoscenza al popolo americano per quanto ha fatto anche nel nostro territorio. A chi in questi giorni fa polemica, rispondo che mai Pietrasanta è stata così vicina a questa grande nazione: con il consolato generale di Firenze stiamo portando avanti uno splendido progetto che maturerà nel 2013, senza dimenticare gli scambi culturali che uniscono la nostra città a varie istituzioni americane. Ringrazio a nome di tutta la comunità di Pietrasanta il sergente Houston per tutto quello che ha fatto come soldato e come uomo del dopoguerra che non ha mai smesso di credere, con il proprio lavoro, in un futuro migliore, di sviluppo e crescita. Grazie Mr. Houston e bentornato a Pietrasanta!”
“Viva l’Italia – ha risposto il reduce – sono molto felice di essere qui oggi, dopo 68 anni, con le mie figlie ed i loro mariti. Questi posti fanno parte della mia storia e non posso fare a meno di pensare a quei soldati che erano con me nel ‘44-’45 e che non sono mai tornati a casa. Riposano nel cimitero americano di Firenze. Condivido con tutti loro i grandi onori che oggi mi vengono tributati”.
Al termine della cerimonia in municipio, il corteo, con numerosi rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, si è diretto sul viale Apua per l’omaggio al Monumento al Soldato Alleato dove il sindaco Lombardi ha deposto una corona.
Ivan J. Houston è un brillante uomo di finanza in pensione. Ha scritto un libro di memorie “Black Warriors: The Buffalo Soldier of the World War II” che presenterà venerdì a Barga.
Nativo di Los Angeles, al suo rientro negli Stati Uniti Houston ha completato gli studi presso la prestigiosa Università di Berkely, intraprendendo una lunga e prestigiosa carriera per la quale è stato nominato tra gli “Harvard Business School’s American Business Leaders” del XX° secolo ed è stato inserito dalla prestigiosa rivista mensile Ebony Magazine’s tra i “100 Most Influential Black Americans” per 14 anni consecutivi.