L’uscita allo scoperto di Maggini arriva in un momento piuttosto delicato per le sorti della manifestazione: stasera, tanto per dirne una, è in programma un incontro congiunto tra consiglio d’amministrazione e consiglio d’indirizzo della Fondazione Carnevale per la messa a punto del bando di concorso per il prossimo anno. E poi c’è da approvare il bilancio entro 13 giorni. Ma il mascheratista non intende, con questa mossa, schierarsi contro i colleghi o a favore della Fondazione.
“Io credo che a Palazzo delle Muse sappiano già per conto loro che ormai dureranno ancora per poco, complice il commissariamento del Comune”, dice Maggini. “In questo momento, però, mi pare che si miri a sparare sulla croce rossa e a me questa piega non piace. Se ci troviamo in questa situazione, oggi, la colpa è anche di noi carristi,”
Secondo il giovane mascheratista, insomma, alcuni colleghi starebbero andando oltre le loro mansioni. “Fanno politica, e non certo nel senso nobile del termine. Ci pagano per fare i carri, non per fare propaganda. Anzi, è proprio per questo motivo che io non faccio parte dell’Assocostruttori: voglio rimanere fuori da certi giochi.
“Intendiamoci: quando non si è d’accordo con il modo in cui è gestito il Carnevale è giusto criticare. Però qui si sta andando oltre. A questo punto, tanto vale che qualcuno si candidi a sindaco…”
Maggini, poi, pone l’attenzione su un fenomeno che negli ultimi giorni, a molti appassionati di Carnevale, non è sfuggito. “È mai possibile che in una fase come questa tutti stiano a replicarsi l’un l’altro solamente tramite comunicati stampa o su Facebook?”