Sono ancora non definitivi i dati relativi all’olivo e alle castagne, ma la prospettiva – considerando che il bel tempo continua – è che siano rispettivamente di 3 milioni di euro ognuno: “Un territorio come quello di Lucca – commenta il direttore della Cia di Lucca, Alberto Focacci – ha nell’olio e nelle castagne due delle sue eccellenze: anche in questo caso, pertanto, siamo di fronte a un danno che, al momento, non possiamo stimare nel suo complesso, in quanto, oltre al dato immediato che proviene dal raccolto, vi sarà da quantificare quello relativo al prodotto finito e alla sua mancata commercializzazione, con tutte le ripercussioni che questo potrà avere sulle aziende agricole in questo momento di crisi”.
Una situazione, dunque, particolarmente difficile che, per la CIA di Lucca, esige risposte rapide e concrete. “Chiediamo – concludono i vertici dell’associazione – il riconoscimento dello stato di calamità da parte del Governo”.