La complessa attività investigativa ha evidenziato come l’associazione criminale fosse finemente strutturata, tanto da garantire un articolato sistema capace di riciclare, nel giro di brevissimo tempo, i veicoli truffati ad ignari clienti. In particolare il modus operandi consisteva nel reperire, anche attraverso l’uso della rete Internet, i veicoli posti in vendita da privati e concessionarie, acquistandoli mediante pagamenti in assegni, risultati poi privi di copertura finanziaria.
I componenti dell’organizzazione pianificavano gli incontri con i venditori, quasi sempre a ridosso del fine settimana o in giornate in cui non era possibile mettere immediatamente all’incasso gli assegni, privando dunque il venditore di ogni possibile riscontro; conseguentemente procedevano seduta stante ad effettuare il passaggio di proprietà del veicolo, presso agenzie automobilistiche accreditate, assicurandosene l’appropriazione giuridica, dunque diventandone a tutti gli effetti proprietari.
Per la commissione dei reati l’organizzazione si è avvalsa anche di due società, di fatto inattive, alle quali era stato devoluto il compito di commercializzare i veicoli truffati; inoltre, i componenti disponevano di numerosi conti correnti, con relativi blocchetti di assegni, per consentire il fittizio pagamento dei veicoli.
Nel complesso i veicoli truffati sono stati 43, per un valore sicuramente superiore ai 200 mila euro, così come da elenco allegato.
I provvedimenti restrittivi sono stati applicati con la collaborazione delle Polizie Stradali di Frosinone e Napoli.
Lungo l’elenco dei veicoli riciclati in questo modo:
1 HYUNDAI TUCSON
1 BMW 320
1 FIAT 500
2 FIAT DOBLO’
1 SMART
1 FIAT ULISSE
1 BMW X5
4 FIAT PUNTO
5 FORD FOCUS
1 FIAT IDEA
1 FORD MONDEO
1 TOYOTA YARIS
1 MERCEDES VIANO
1 CITROEN XARA
1 DAEWOO MATIZ
1 OPEL CORSA
1 MERCEDES CLASSE A
5 LANCIA Y
1 CITROEN C3
1 NISSAN TERRANO
1 FORD FIESTA
1 NISSAN NOTE
1 RENAULT SCENIC
1 RENAUL ESPACE
1 DODGE NITRO
1 FIAT PANDA
1 TOYOTA AYGO
2 AUDI A4
1 BMW 530
1 OPEL MERIVA