Storia di Wadjda, piccola ribelle saudita in bicicletta. Roberto Nepoti La Repubblica 6 dicembre 2012 Wadjda ha dieci anni e vive alla periferia di Riyadh, capitale dell’Arabia Saudita. Un tantino ribelle, la bambina non si sottomette all’amichetto Abdullah, col quale gioca dopo la scuola: per stargli alla pari, anzi, decide di procurarsi una bella bicicletta verde con cui batterlo in velocità. Sua madre è contraria: perché nel loro Paese anche una bici, in mano a una creatura di sesso femminile, è avvertita come un minaccioso sintomo di emancipazione. Allora Wadjda decide che si procurerà da sola i mezzi necessari. Anche essere donna e regista, come Haifaa Al-Mansour, è una trasgressione nella sua terra; e soprattutto in un Paese che non ha sale cinematografiche. Dal neorealismo di ‘Ladri di biciclette’ al cinese ‘Le biciclette di Pechino’, e oggi con La bicicletta verde, le due ruote assumono un valore simbolico per raccontare un’epoca attraverso una storia privata. Haifaa possiede un acuto senso dell’osservazione e lo mette al servizio di un film da osservare nei dettagli.
Precocissimo caso letterario col romanzo d’esordio, il giovane Calvin Weir-Fields (Paul Dano, bravo) conosce il blocco dello scrittore: la pagina rimane bianca. Disperato, plasma nella mente la donna dei suoi sogni, Ruby Sparks (Zoe Kazan), e finalmente ritrova la voglia di scrivere. Scrive di lei, finché Ruby non gli appare in soggiorno: scherzo, follia o che altro? Il fratello lo prende per matto, ma Calvin deve credere ai propri occhi: Ruby dorme nel suo letto, cucina, sorprende e incanta. Soprattutto, è ancora in suo potere: la ragazza mette in pratica tutto quel che lui mette su carta, ma quanto può durare? Nel cast Antonio Banderas e Annette Bening, è ‘Ruby Sparks’. Il soggetto l’ha fornito proprio Zoe Kazan, nipote di Elia.
Costo del biglietto: 6 euro.