“Le autorità competenti parlano chiaramente di traffici illeciti, infiltrazioni camorristiche, reinvestimento di soldi sporchi, gestione di appalti nel tessuto economico e produttivo della Versilia. Non più tardi di alcune settimane fa Libera, associazione nata per sollecitare l’impegno di tutti contro le mafie, in una iniziativa locale segnalava appartamenti, fabbricati e terreni confiscati alla criminalità organizzata anche a Viareggio e Forte dei Marmi.
“Abbiamo appena concluso le elezioni politiche, con un nostro magro risultato, ma rivendichiamo alcune nostre proposte inserite nel programma relative alla lotta alla mafia ed alla corruzione: Rivoluzione Civile proponeva di estendere la legge Rognoni-La Torre, che prevede la confisca dei beni dei mafiosi, anche ai beni dei grandi evasori fiscali e corruttori.
“Inoltre avanzava la richiesta di una riforma dell’art. 416 ter del Codice Penale. L’articolo 416 ter del Codice Penale persegue lo scambio elettorale politico-mafioso e recita: ‘La pena stabilita dal primo comma dell’articolo 416-bis si applica anche a chi ottiene la promessa di voti prevista dal terzo comma del medesimo articolo 416-bis in cambio della erogazione di denaro’.
“Continuiamo, cioè, a chiedere che la norma venga riformulata con l’aggiunta della voce ‘altra utilità’ tra le ragioni dello scambio, con l’effetto di allargare l’applicazione della legge stessa. Il denaro infatti non è l’unica controprestazione che il politico e il malavitoso mettono in campo nello scambio corruttivo. Può infatti utilizzare promesse di informazioni su appalti permettendo l’ infiltrazione criminale nell’economia e posti di lavoro da garantire i clan presenti sul territorio.
“Oltre al lavoro delle forze dell’ordine serve però anche una risposta politica. Per esempio, che ci si adoperi affinchè i beni confiscati siano riutilizzati a scopo sociale, effettuando così un contrasto veritiero alla criminalità ed una promozione della cultura antimafiosa.”