L’europarlamentare ricorda in particolare la proposta di Legge, presentata nel 2010, dai consiglieri regionali Antonio Gambetta Vianna, Gian Luca Lazzeri, Marina Staccioli e il compianto Dario Locci che prevede, “oltre alla rivisitazione dei requisiti Isee, anche l’innalzamento degli anni di residenza a sette. Questa proposta – spiega Morganti – eviterebbe le tante discriminazioni e metterebbe un giusto criterio per accedere alle graduatorie dell’edilizia pubblica. Invito la Giunta a rispolverarla per evitare che si arrivi alla fine della Legislatura e fare un pasticcio peggiore della 96. Secondo le modifiche circa gli anni di residenza, possono presentare domanda di richiesta per l’alloggio di edilizia residenziale pubblica soltanto chi, italiano o straniero, sia residente da almeno sette anni nel comune al quale si riferisce il bando di concorso. Non si tratta – sottolinea l’europarlamentare – di alcuna forma di discriminazione, ma piuttosto di venire incontro ad una emergenza che sempre di più affligge le famiglie toscane e, certamente, a queste condizioni non possiamo permetterci ingiustizie palesi”.
“D’altronde – ricorda l’eurodeputato –, lo stesso Governatore Enrico Rossi durante la campagna elettorale per l’elezione a Presidente della Regione promise di portare prima a dieci e poi a cinque gli anni di residenza necessari per accedere ai bandi ERP. Infine, ricordo che la Regione Toscana non sarebbe la prima a rivedere il criterio dell’innalzamento degli anni di residenza… Già altre regioni, come la Lombardia o il Friuli Venezia Giulia o il Piemonte, hanno modificato le proprie norme con successo”.
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