(foto Vt)
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MASSAROSA. Tra i 35 e i 50 anni, divorziato, una moglie e un figlio da mantenere, un lavoro che non c’è più. Risponde a questo identikit chi, nel 2013, è costretto, per tirare avanti, a dire addio alle quattro mura, a vivere in auto, in tenda, in roulotte o in camper. Sono almeno 10 i casi nel solo Comune di Massarosa.

“L’emergenza sociale è in aumento – dice l’assessore al sociale Simona Barsotti – e i soldi per le pubbliche amministrazioni sono sempre meno”.

La situazione di queste dieci persone è davvero al limite. “Si sono trovati all’improvviso in mezzo ad una strada, chi in auto, chi in camper, chi in tenda. La beffa è che, non avendo domicilio fisso, non possono neanche accedere alla guaduatoria per una casa popolare”.

Questi dieci casi sono quelli limite. Ma poi ci sono quelli ‘ordinari’, con cui i Comuni devono fare i conti tutti i giorni. Come l’emergenza casa, che in questi tempi si aggrava. “Qui a Massarosa ci sono 145 famiglie in attesa di un alloggio popolare, la stragrande maggioranza italiani. Ma ci sono tante altre famiglie che ne avrebbero bisogno, ma che non rientrano in parametri di legge che, oggi, ormai, non rispondono più alla situazione reale del Paese”.

Di fronte a questa vera e propria fame di casa, a breve il Comune riuscirà ad assegnarne solo tre. Tutti e tre immobili liberati di recente. “I controlli incrociati tra Comune, Agenzie delle Entrate e Finanza – dice Barsotti – danno i loro frutti e scovano soggetti che non hanno più i requisiti per alloggiare in una casa popolare”.

Altre case in vista? “Di recente grazie alla Fondazione Casa ne abbiamo acquistate 10. Ora il prossimo progetto sarà per assicurare un alloggio di emergenza, massimo per un anno, nell’agriturismo La Ficaia. Abbiamo anche agevolato l’affitto delle case vuote, per evitare che restino senza occupanti, abbassando l’Imu. E abbiamo riconcordato con i sindacati gli affitti concordati, per invitate i proprietari ad affittare le case”. Con il prossimo regolamento urbanistico, pronto con molta probabilità prima dell’estate, saranno inoltre individuate altre zone e aree del territorio destinate ad edilizia popolare o agevolata.

Poi ci sono tante altre famiglie che un affitto riescono a pagarlo, ma tra mille difficoltà. Sono infatti 140 i nuclei

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famigliari che ricevono bunus sull’affitto da Comune e Regione. “Anche in questo caso il meccanismo per accedere a questi fondi è contorto. La Regione – spiega Simona Barsotti – rimborsa l’affitto dell’anno precedente. Ma se per qualche motivo non si riesce a pagare l’affitto, non si ha più diritto all’aiuto”.

Di fronte alle mille crescenti difficoltà, con i budget pubblici sempre più ridotti all’osso, Massarosa ha adottato una strada ben precisa, per dare una risposta alla crisi. “Non elemosine, ma dignità, attraverso il lavoro”, spiega Barsotti. Da un paio d’anni infatti sono 23 le persone che si sono avvalsi di voucher lavorativi: hanno cioè svolto piccoli lavori (come il taglio dell’erba lungo i cigli delle strade), percependo un compenso per la loro attività. Nel 2012 sono stati erogati in questo modo 60 mila euro. Il Comune intende quanto meno confermare (se non aumentare) la stessa cifra nel 2013. “Stiamo inoltre studiando la possibilità di istituire tirocini o stage formativi presso le aziende del territorio, pagati del Comune. Un progetto che guarda ai disoccupati e ai cassaintegrati”.

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