“Il proliferare di liste con annessi candidati sindaco, dove ognuno vuole coltivare il suo orticello, dove prevale il protagonismo e il narcisismo di alcuni e non certo l’amore per la città, ci hanno però fatto desistere rimanendo alla finestra ad aspettare quello che certamente accadrà.
“Intanto non ci sono dati certi dei debiti di Viareggio, e soprattutto del disavanzo di bilancio: si parla di un centinaio di milioni, con una decina di atti di precetto per somme non percepite da creditori sul tavolo del commissario. A questo punto, per il bene della città, sarebbe meglio dichiarare il dissesto finanziario e lasciar rimettere i conti a posto da un commissario, che a questo punto godrebbe delle leggi speciali previste, ed un reale intervento economico da parte del Ministero degli Interni.
“Poi, in base alle nuove normative, riducendo i numeri dei consiglieri da 30 a 24 ogni lista dovrà conseguire almeno il 5% dei voti validi per aver almeno un consigliere: ne consegue che dei 14 candidati sindaco in pochissimi verranno eletti come consiglieri, con dispersione di voti ed energie, e quindi la maggior parte della società civile non sarà rappresentata in sede consiliare.
“Infine, facendo un’analisi politica molto basilare, si creerà a Viareggio una palese ingovernabilità, peggio di quella che stiamo vivendo a livello nazionale, oltre al fatto che alla luce dell’ammontare dei debiti si potranno effettuare solo tagli e nessuna opera nuova. E comunque la nuova giunta, visti i problemi di governabilità, avrà la stessa durata di un gatto sull’Aurelia.
“Commissario, abbia il coraggio di andare dal Ministro degli Interni e dichiarare il default per il bene della città riuscendo ad ottenere i finanziamenti previsti per legge in questo caso e poter rilanciare un minimo la ripresa di questa martoriata città, e ai candidati ricordiamo il motto di De Gasperi: ‘Solo uniti saremo forti’.
“Per il bene della città è necessario agire sfondando gli idealismi di parte e fare solo scelte per Viareggio e per i Viareggini.”