“Cima e io proveniamo dallo stesso contesto politico e culturale, ma questo non basta a costruire una nuova alleanza. Inoltre, lo strappo che un anno fa ci ha portato a togliere sostegno alla maggioranza dell’ex sindaco Luca Lunardini non è mai stato ricucito.”
Secondo Spadaccini “non è sufficiente l’appello rivolto in extremis da Cima al ‘popolo moderato’, definizione peraltro ormai superata: ai cittadini bisognerebbe presentare subito un progetto amministrativo e politico serio e credibile, con una classe dirigente ben selezionata e preparata, non rifarsi agli ultimi cinque minuti.”
Su queste basi, nonostante un colloquio franco e cordiale, il leader della lista Viareggio Popolare e Antonio Cima hanno registrato l’impossibilità di giungere a un accordo per il ballottaggio del 9 e 10 giugno.
Spadaccini ha concluso con un pensiero per gli elettori di Viareggio Popolare: “Ringrazio ancora quelle 1.002 persone che mi avrebbero voluto sindaco: ho vissuto quaranta giorni bellissimi e ho sentito vicino l’affetto della gente, emozioni impagabili che non voglio tradire.”