VIAREGGIO. “In questa fase politica non posso che lasciare libertà di voto ai miei elettori”: così Paolo Spadaccini, che al primo turno aveva ottenuto oltre mille voti, dopo l’incontro con il candidato sindaco del centro destra Antonio Cima, protagonista del prossimo ballottaggio con Leonardo Betti.

“Cima e io proveniamo dallo stesso contesto politico e culturale, ma questo non basta a costruire una nuova alleanza. Inoltre, lo strappo che un anno fa ci ha portato a togliere sostegno alla maggioranza dell’ex sindaco Luca Lunardini non è mai stato ricucito.”

Secondo Spadaccini “non è sufficiente l’appello rivolto in extremis da Cima al ‘popolo moderato’, definizione peraltro ormai superata: ai cittadini bisognerebbe presentare subito un progetto amministrativo e politico serio e credibile, con una classe dirigente ben selezionata e preparata, non rifarsi agli ultimi cinque minuti.”

Su queste basi, nonostante un colloquio franco e cordiale, il leader della lista Viareggio Popolare e Antonio Cima hanno registrato l’impossibilità di giungere a un accordo per il ballottaggio del 9 e 10 giugno.

Spadaccini ha concluso con un pensiero per gli elettori di Viareggio Popolare: “Ringrazio ancora quelle 1.002 persone che mi avrebbero voluto sindaco: ho vissuto quaranta giorni bellissimi e ho sentito vicino l’affetto della gente, emozioni impagabili che non voglio tradire.”

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