“È utile ricordare – si legge in una nota – che le uniche cose certe quando si parla di rischio sismico sono la mappa di pericolosità sismica dell’Italia, l’impossibilità di prevedere in modo deterministico l’evoluzione dei fenomeni e il fatto che solo edifici sismicamente sicuri possono salvaguardare l’incolumità della vita umana”.
“Recentemente, presso il Dipartimento della Protezione civile – prosegue il comunicato – si è svolta una riunione con il Centro di Competenza in materia di terremoti, l’Ingv, che segue costantemente l’evoluzione della sequenza nelle province di Lucca e Massa Carrara così come di tutti gli altri eventi che quotidianamente si registrano in Italia. Anche in quella sede è stato ribadito come ogni analisi debba essere calata nel contesto: Lunigiana e Garfagnana sono zone in cui le magnitudo possibili, registrate anche nel passato, sono dell’ordine di 6.5-6.6 e tutto questo è fotografato da anni all’interno della mappa di pericolosità sismica dell’Italia, che non è altro se non una previsione probabilistica che consente di individuare le aree pericolose e di classificarle in funzione della probabilità che si verifichino forti terremoti e della frequenza con cui possono essere attesi.
Domani, insieme al Presidente della Regione Toscana, il Capo del Dipartimento della protezione civile, Franco Gabrielli, sarà sul territorio.