VIAREGGIO. Ve lo ricordate il 68? Quando un sacco di ragazzi volevano l’inimmaginabile, e soprattutto, volevano cambiare il mondo. A cambiare, alla fine, furono loro, nel bene e nel male. Ma a cambiare fu anche la realtà in cui vivevano. Forse inconsapevolmente, forse non proprio come avrebbero voluto, fatto sta che quel mondo cambiò davvero, e il merito fu anche loro. Lo scrittore Stefano Carlo Vecoli racconta nel suo nuovo libro “Crescevano Sogni, Fiorivano Eskimi” (edizione Lulu) l’esperienza di quella generazione, vissuta in prima persona.

L’euforia rivoluzionaria, la sensazione di far parte di qualcosa di importante, la passione per la politica che totalizzava, non senza eccessi, ogni aspetto della vita: dalla musica, alla moda fino all’amore, divenuto all’improvviso un’esperienza da vivere liberamente senza inibizioni, e soprattutto la bellezza di essere giovani nel 68. Questo è il nuovo lavoro di Vecoli, che oltre ad essere scrittore è anche pittore, architetto e professore di disegno al liceo scientifico “Barsanti e Matteucci”.

Ma l’opera non è un tuffo nostalgico in un passato troppo spesso mitizzato. Vecoli non fa sconti a quella stagione. Non vengono nascoste le mille contraddizioni, le ambiguità e gli eccessi che quella generazione visse. Il romanzo scorre, facendo rivivere pagina dopo pagina quella stagione fino alla fine, fino alla sua conclusione, al suo esaurimento, quando molti giovani si trovarono senza accorgersene scaraventati per sempre in un altro mondo: quello degli adulti.

“Crescevano Sogni, Fiorivano Eskimi” è acquistabile dal sito www.lulu.com, ed è disponibile sia in versione cartacea (10,50 euro), sia in ebook (2,99 euro).

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ultimo aggiornamento: 21-07-2013