VIAREGGIO. La notizia non è passata per niente affatto in secondo piano, anche se lui ci ha in qualche modo provato mettendosi da parte in punta di piedi, senza tanto clamore: Alfredo Ricci, carrista del Carnevale, non ha presentato alcun bozzetto entro i termini previsti e non parteciperà al concorso di seconda categoria della prossima edizione. Se la rinuncia è temporanea o definitiva, non è ancora dato saperlo.

Come riportato dal quotidiano “La Nazione”, il presidente della Fondazione Carnevale Stefano Pasquinucci ha provato a contattarlo telefonicamente. Per provare a capire le ragioni di questa scelta, ma anche per dirgli che le porte a Palazzo delle Muse sono aperte per tutti. Anche per lui. Ma tanta premura si è rivelata, al momento, inutile: il cellulare è spento, l’hangar alla Cittadella desolatamente vuoto e pulito. Sa quasi di addio.

La carriera di Alfredo Ricci nel mondo della cartapesta – a proposito: ha sempre sottolineato di essere uno dei pochi carristi, tra quelli delle ultime generazioni, ad essere nato a Viareggio – ha preso il via dalle maschere isolate nel 1990, e subito con un trionfo, dopo gli anni di apprendistato nel baraccone del carrista Nilo Lenci. Schivo e riservato, si è sempre contraddistinto per l’uso di colori non troppo vistosi, per la capacità di modellatura e per l’espressività dei suoi mascheroni, sempre realizzati in cartapesta senza mai cedere al fascino dei materiali alternativi.

Retrocesso in seconda categoria lo scorso anno, ha chiuso all’ultimo posto nell’edizione di pochi mesi fa con la costruzione “Mangiapane a ufo”. Di lui si ricorda anche la partecipazione, assieme ad altri maghi della cartapesta, alla spedizione in Israele per celebrare i tremila anni di Gerusalemme nel 1995.

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