VIAREGGIO. Non c’è fine Carnevale che si rispetti che non si porti dietro il suo strascico di polemiche su verdetti, premi speciali e giurie. La diatriba post quinto corso, stando al passo con i tempi e con le evoluzioni tecnologiche, si è accesa sui social network dove nel brusio di soavi, complimentosi e malinconici cinguettii e commenti di fine Carnevale salti fuori qualche nota stonata.
Dopo il triplice colpo di cannone l’agorà virtuale si è scatenata,
Alessandro Avanzini è rimasto in trappola in quella stessa voracità e pericolosità di internet che il suo cyber ragno ci ha raccontato in questi cinque corsi. Ma lui si sa difendere e ad aiutarlo accorrono anche i suoi social fans che portano in trionfo il loro vincitore. “Vittoria meritatissima”, “è un vero mago della cartapesta” e ancora “dal primo corso è stato uno dei pochi che ha sfilato finito, perfetto, non tinto come altri. Chi vuole vincere deve portare al primo corso un carro finito”.
I commenti più forti e le critiche più velenose sono per i giurati delle cinque sfilate, anche dopo la polemica sollevata, proprio da facebook dal carrista Roberto Vannucci, sulla necessità di far votare il pubblico e non “i soliti tromboni depressi”. Rincara la dose Uberto Bonetti che, con il fratello Luigi, non è certo soddisfatto del quinto posto de “La Penisola sommersa”. “Caro Stefano Pasquinucci – scrive sul suo profilo – il verdetto dei tuoi giurati mi ha fatto capire che impegnarsi per fare bello il Carnevale porta poco lontano. Sicuramente un bel paretone e un mezzo busto sono l’ideale”.
Se per i primi posti di Allegrucci, Bertozzi e Pucci nelle rispettive categorie tutto tace, il web insorge e si scatena con roventi commenti per i premi speciali. “Da non credere che tra i riconoscimenti speciali neanche uno sia andato a Luca Bertozzi o Jacopo Allegrucci” e ancora “Il Premio modellatura a Hysteria? No proprio no”. Il più criticato è sicuramente il premio Colore a “Ride bene chi ride ultimo” di Gionata Francesconi. “Da non credere, gli hanno voluto dare il contentino”, “è uno scandalo, vergogna”, “l’unica spiegazione accettabile è che i giudici siano daltonici”.
Il Carnevale è finito da neanche ventiquattro ore, la bandiera Burlamacca non sventola più dall’alto del pennone ma la polemica non stenta a placarsi ed è pronta ad affollare di post le bacheche dei più noti social network. Il Carnevale è così, unisce e divide, ma riesce sempre a far parlare di sé.