VIAREGGIO. “Il sindaco Leonardo Betti, rassegnando le dimissioni ‘in zona Cesarini’ e chiedendo aiuto al consiglio comunale ed a tutte le forze politiche per far fronte alla difficilissima gestione amministrativa che aspetta la città dopo la pronuncia del dissesto, ha assunto, seppur molto tardivamente, una decisione che il Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago Puccini gli aveva sollecitato sin dal febbraio scorso, all’indomani della crisi dei ‘quattro assessori’, perché aveva compreso che la sua giunta non sarebbe stata in grado di andare avanti”. Lo scrive Massimiliano Baldini del Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago.
“Pur rimanendo convinti che la crisi amministrativa, politica e, sottolineiamo, istituzionale della giunta Betti sia ben difficilmente risolvibile per tutte le ragioni che abbiamo sostenuto in questi mesi dove ne abbiamo viste di tutti i colori, correttezza istituzionale e responsabilità politica impongano di prendere atto della decisione del sindaco, rimanendo in attesa di conoscere quale sia la ‘ricetta’ che il primo cittadino intende proporre alla città per governare questa difficilissima fase.
“Solamente dopo una tale verifica che eviti il conseguente commissariamento, a nostro avviso, sarà possibile aprire un confronto che deve riguardare, in primo luogo, la verifica delle più ampie garanzie di serietà, correttezza e preparazione circa la capacità di ‘governare’ la fase procedurale di dissesto nell’interesse della città e non degli equilibri di corrente partitica.
“Garanzie che non possono prescindere dalle caratteristiche di chi sarà chiamato a ricoprire ruoli di Giunta che non potranno più essere affidati a chi non è preparato e/o a chi non è in grado di rispettare le regole e/o di farle rispettare, così come dovranno riguardare necessariamente ed obbligatoriamente un rinnovato e diverso rapporto con le forze di minoranza in consiglio comunale con le quali, stante l’eccezionalità della situazione, dovrà non solo essere ricostruito un rapporto istituzionale dignitoso – clamorosamente infranto dai ben noti episodi di questi mesi – ma altresì esserne riconosciuta l’importanza attraverso un dialogo costante che sia chiaramente e concretamente garantito sia fuori che all’interno del consiglio comunale”.