VIAREGGIO. Prima arriva l’ok alla delibera con cui il Comune dichiara ufficialmente lo stato di dissesto finanziario. Poi l’annuncio che non ti aspetti: Leonardo Betti rassegna le dimissioni da sindaco di Viareggio. Eccolo il finale a sorpresa di un lungo, lunghissimo consiglio comunale iniziato alle ore 15 e terminato quattro ore e mezzo dopo.

La massima assemblea cittadina si è aperta con un minuto di raccoglimento in memoria di Piera Angelini, madre del presidente della Provincia Stefano Baccelli. Da lì ha avuto inizio la discussione sulla delibera di dissesto, conclusasi con le dimissioni dell’assessore alle finanze Lorenzo Bertoli – unico esponente dell’ormai ex giunta Betti ad affiancare il primo cittadino assieme al ragioniere capo Salvatore Santoro – e con l’approvazione sulla delibera di dichiarazione del dissesto, passata con 15 voti favorevoli. Di fatto, sono quelli della vecchia maggioranza. Perché oltre ai fedelissimi di Betti partecipano anche Sandra Mei e David Zappelli, i consiglieri che da mesi sono in rotta di collisione con il resto del Pd, e i consiglieri comunali di Sel che hanno presentato la mozione di sfiducia contro il sindaco. Dai banchi dell’opposizione i consiglieri di minoranza si sono alzati per uscire dall’aula al momento delle votazioni.

Foto Versiliatoday
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Subito dopo ha preso la parola Betti. Fino a poche ore prima ha assicurato che non si sarebbe dimesso, difficile immaginare che possa fare un passo indietro. E invece il sindaco, invocando il perdono dei suoi elettori (“Chiedo scusa ai cittadini che mi hanno votato con il 73% dei voti: da domani spero di avere il tempo necessario per ricompattarci e ripartire per il bene della città con la collaborazione e l’aiuto di tutte le forze politiche perché solo la politica può salvare questa città”), decide di prendersi 20 giorni di tempo per rammendare lo strappo con Sel, e con parte del suo stesso partito, e tentare di mettere in piedi una nuova giunta. Ma questa deadline, come prevede l’articolo 53 del Tuel, non sarà prorogabile: o ricostruisce la maggioranza, oppure la sua esperienza amministrativa finirà. Spalancando così le porte del municipio a un altro commissario prefettizio, oltre ai tre provenienti da Roma che dovranno rivitalizzare le esangui casse comunali, dopo l’esperienza di Domenico Mannino.

Domattina, frattanto, Viareggio si risveglierà senza un sindaco, senza cinque assessori e con i vertici delle partecipate – unica a salvarsi la Fondazione Carnevale, ma solo perché il commissario straordinario è nominato dalla Regione – azzerati. Il nulla che avanza, volendo scomodare “La storia infinita” di Michael Ende. La storia dell’amministrazione Betti potrebbe arrivare a un epilogo, quella del declino di Viareggio, purtroppo, no.

(Ultimo aggiornamento ore 21:49)

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ultimo aggiornamento: 02-10-2014


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