TORRE DEL LAGO. “Suo figlio deve fare una visita specialistica? Ripassi nel 2016”. E siccome la lista d’attesa è parecchio numerosa “probabilmente non ci sarà posto fino al 2017”. Una risposta del genere, probabilmente, gelerebbe qualsiasi madre. Soprattutto se il bambino è dislessico e se quella visita serve a fornire una diagnosi precisa dei suoi disturbi di apprendimento. Ma una giovane mamma di Torre del Lago ha deciso di non arrendersi. E di andare fino in fondo.
Suo figlio ha sette anni e frequenta la seconda elementare: “Già ai tempi dell’asilo gli erano stati riscontrati problemi comportamentali: era irrequieto, agitato”, racconta la giovane madre. “Poi, a scuola, le maestre si sono accorte che aveva difficoltà a leggere e scrivere correttamente. Era qualcosa di più profondo”.
La mamma porta così il bambino all’ex ospedale Tabarracci – siamo nel dicembre 2014 – per sottoporlo a una prima visita preliminare: “Lo hanno fatto disegnare, scrivere e svolgere esercizi fisici per capire di che tipo di disturbi si trattasse”. I medici si congedano con la stessa formula di un colloquio di lavoro: “Le faremo sapere”. I mesi passano, ma dall’Asl non arriva alcuna comunicazione.
Di positivo, almeno, c’è che le insegnanti si sono mostrate assai comprensive e che i compagni di scuola stanno sfoderando uno straordinario spirito di gruppo aiutandolo con i compiti in classe e cercando di non farlo sentire a disagio. Ma ciò, ovviamente, non significa che sia ammissibile attendere un anno per quella certificazione.