VIAREGGIO. Puntata numero 89 per DA UOMO A UOMO, la rubrica di Versiliatoday dedicata alla sessuologia, all’andrologia e all’urologia, curata dal dottor Luca Lunardini.

Cancro della prostata: un subdolo assassino!

Proseguiamo, caro lettore, nella carrellata di approfondimenti e notizie su una argomento certo meno “simpatico” di altri, ma che purtroppo, per i suoi numeri (vedi puntata scorsa: IL MALE DEL SECOLO: IL CANCRO DELLA PROSTATA) ha un impatto gigantesco sulla vita di ognuno di noi: IL CANCRO DELLA PROSTATA.

Abbiamo già raccontato su quanto sia diffuso (aimè!) e sulle sue cause. Cerchiamo oggi di rispondere ad una delle domande più frequenti che si odono negli ambulatori di urologia: MA CHE DISTURBI DA’? INSOMMA COME FACCIO AD ACCORGERMENE?

Il vero problema è che questo tumore è piuttosto subdolo e NON DA DOSTURBI MOLTO CARATTERISTICI (al contrario, ad esempio, di un cancro del rene o della vescica che si manifestano tipicamente con la comparsa, senza dolore, di urine rosse di sangue).

Il motivo va ricercato nella sua caratteristica di progredire molto lentamente e di rimanere a lungo confinato alla prostata. Per questo motivo la sintomatologia iniziale è molto scarsa, aspecifica e sovrapponibile a quella dell’ipertrofia prostatica benigna, a cui, peraltro, spesso si accompagna. Questa iniziale assenza di sintomi farebbe sì che il tumore alla prostata non sia scoperto fintanto che non aggredisce altri organi, rendendo molto più difficile e meno efficace il suo trattamento (pur non dimenticando non dimentichiamo, comunque, che alcuni tumori alla prostata possono, purtroppo, essere più aggressivi e crescere rapidamente).

Ma allora cosa può e deve mettere in allerta il maschietto preoccupato:

I Sintomi e Segni più comuni sono:

Quelli riferibili all’ingrossamento della prostata (che, fortunatamente, potrebbe essere dovuto alla sola ipertrofia):

  • DISURIA (l’emissione di urine con difficoltà, non necessariamente accompagnata da dolore).
  • NICTURIA (la necessità, anche molto frequente, di eliminazione dell’urina durante il riposo notturno)
  • POLLACHIURIA (l’emissione con elevata frequenza di piccole quantità di urina: ben la conosce chi soffre di cistiti!). Da non confondere con la POLIURIA (escrezione di un’eccessiva quantità di urine, in verità più facilmente dovuta ad altre malattie, ad es. il diabete)
  • STRANGURIA (emissione di urina lenta ed intermittente, spesso a gocce e talvolta dolorosa. Alla stranguria spesso si accompagna il TENESMO VESCICALE, fastidiosa sensazione di un nuovo ed urgente desiderio di urinare. Il tenesmo vescicale si manifesta appena terminata la minzione.

 

Vi sono poi i sintomi collegabili ad una fase, purtroppo più avanzata quando la malattia supera i confini della prostata stessa e danneggia gli organi subito attorno.

  • Gambe gonfie
  • Incontinenza fecale
  • Eiaculazione dolorosa e Sangue nell’eiaculato
  • Priapismo
  • Sangue nelle urine
  • Iperazotemia (significa che i reni hanno difficoltà a “scaricare” perché il tumore, purtroppo già grossino, sta bloccando lo sbocco degli ureteri, i canalini che portano la pipì dal rene alla vescica)

 

Ed infine, aimè! quando il cancro ha già lanciato metastasi:

  • Dolore e fratture alle ossa
  • Noduli polmonari multipli

 

Capite bene, che in pratica, NESSUNO DEI DISTURBI SOPRA ELENCATI PUO’ ESSERE SPECIFICO DEL SOLO CANCRO DELLA PROSTATA.

In effetti i sintomi dipendono dalla gravità, sviluppo e diffusione del tumore. I disturbi urinari sopraelencati sono tipici dell’ipertrofia prostatica benigna, delle prostatiti e delle infezioni del tratto urinario. Sintomi come dolore osseo (spesso localizzato alle vertebre, alle coste o al bacino), gonfiori agli arti inferiori, debolezza alle gambe, incontinenza urinaria e fecale, compaiono soltanto in uno stadio avanzato, come conseguenza della sua diffusione ad altre parti del corpo.

Allora così CONCLUDIAMO: Proprio l’ASSENZA DI DISTURBI CARATTERISTICI è il motivo per cui dopo i 50 anni è buona regola sottoporsi a screening periodici (PSA e visita urologica), anche in assenza di sintomi.

 

 

L’AFORISMA (gravoso) DEL GIORNO: “…Se tutti i monti fossero libri, tutti i laghi inchiostro e tutti gli alberi penne, questo non basterebbe ancora per descrivere tutto il dolore del mondo…”  Jacob Böhome

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