Il peso complessivo delle tasse su artigianato e PMI (Total Tax Rate) sulle piccole imprese e sugli artigiani nel 2016 salirà al 61% (+0,1% rispetto al 2015). In Toscana 3 capoluoghi di provincia superano questa media: Firenze, Grosseto e Livorno; appena al di sotto Pisa e Siena.
A Lucca, 84esimo posto in Italia su un totale di 124 provincie, la pressione fiscale complessiva sulle piccole imprese nel 2016 sarà del 59,2%.
Risulta dal rapporto 2016 dell’Osservatorio CNA sulla tassazione della piccola impresa, effettuato sui Comuni capoluoghi di provincia e regione.
Firenze è nella top ten delle città italiane con peso fiscale complessivamente più alto su artigianato e piccola impresa con una pressione fiscale del 68,5%. La tassazione più bassa fra i capoluoghi di provincia in Toscana si registra ad Arezzo (55,3).
Tasse su artigianato e PMI: Fino a che giorno lavoreremo per pagarle?
“La pressione fiscale sulle imprese – dichiara il presidente CNA di Lucca Andrea Giannecchini – divora le loro risorse e il loro lavoro. Sebbene Lucca non sia fra le più alte in Toscana, le imprese del nostro territorio lavoreranno fino al 4 agosto per pagare le tasse; quelle di Arezzo, la città con la tassazione globale più bassa fra i capoluoghi toscani, fino al 22 luglio. E il reddito che resta alle imprese lucchesi dopo aver pagato le tasse è del 40,8%”.
Quindi, se l’utile d’impresa è di 50mila euro/anno, dopo aver pagato tutte le tasse, i 50mila euro nel 2016 diventano a Lucca € 20.400, ad Arezzo € 22.150.
“Dallo studio CNA – continua Giannecchini – risulta nel confronto 2015/2016 un aumento del peso complessivo delle tasse su artigianato e PMI dell’0,1%, passando dal 60,9% del 2015 al 61%. È necessario ridurre in maniera incisiva la tassazione su artigianato e PMI e semplificare, sia a livello centrale sia a livello locale, gli adempimenti che determinano costi indiretti sulle imprese e ne diminuiscono la produttività. Solo così si può restituire fiato e competitività al nostro sistema economico”.
Ma è possibile migliorare il sistema tributario? Per la CNA si può, e si deve.
Tre le direttrici operative: una più consistente riduzione della pressione fiscale; il capovolgimento della tendenza a trasferire sulle imprese gli oneri dei controlli; l’uso intelligente della leva fiscale per aumentare la domanda interna.