La situazione della siccità anche in Versilia ha raggiunto un punto di non ritorno. A confermarlo i responsabili di CIA – Confederazione Italiana Agricoltori che lanciano un grido d’allarme per le produzioni, in modo particolare le culture primaverili-estive, granturco, mais e girasoli: “I raccolti sono compromessi ed è impossibile pensare ad una nuova semina – spiega Massimo Gay, responsabile Cia Versilia – stiamo segnalando i casi più gravi, già da diversi giorni, alla regione. Si stimano danni per alcune centinaia di migliaia di euro. Di fatto vanno perduti totalmente interi raccolti”. Eventuali piogge non saranno comunque risolutive anche perché, oltre ad arrivare troppo tardi, essendo estive non apporteranno il necessario fabbisogno di acqua. Le più colpite ovviamente le produzioni cerealicole che per la dimensione dei terreni non possono essere soggette ad irrigazione: “Tutto questo peggiorerà ulteriormente la bilancia cerealicola del nostro paese che importa già moltissimo – spiega Massimo Gay – il che si traduce in sempre più farine estere sul nostro mercato”. I problemi per i produttori, anche nel caso di proclamazione dello stato di calamità, restano la burocrazia e le lungaggini che spesso trasformano il tutto in un nulla di fatto in termini di rimborsi e risarcimenti. Su questo e sulla necessità di sostegno ad un settore già provato dalla crisi e dalle difficoltà di questi anni, la CIA – Confederazione Italiana Agricoltori alza la voce e invita tutti i produttori a segnalare le criticità ai propri uffici per poi farsi portavoce in tutte le sedi deputate del fenomeno siccità. Le conseguenze del caldo e dell’assenza di pioggia, che hanno caratterizzato anche la Versilia,  sembrano destinati ad aggravarsi nelle prossime settimane.

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ultimo aggiornamento: 21-06-2017