Vivere per raccontare la storia. È forse questo il senso più profondo della vita di Josef Koudelka, fotografo cecoslovacco che, giovanissimo, testimoniò per primo l’alba della Primavera di Praga, nel 1968: “Mi sono trovato davanti a qualcosa più grande di me – commenterà il 21 agosto, all’indomani dell’invasione sovietica – . Era una situazione straordinaria, in cui non c’era tempo di ragionare, ma quella era la mia vita, la mia storia, il mio paese”.

Koudelka è uno degli artisti di punta dell’edizione 2017 di Photolux, dedicata al Mediterraneo che, quest’anno, approda al Cinema. Domani, giovedì 23 novembre, alle 21.30, al cinema Centrale, in collaborazione con il Circolo del Cinema, sarà proiettato “Koudelka fotografa la Terra Santa”, girato da Gilad Baram, assistente di Koudelka.

Il film descrive il lavoro compiuto dal fotografo per immortalare la costruzione del muro tra Israele e Palestina: quattro anni di lavoro, tra il 2008 e il 2012, fermati nelle immagini, statiche, di Koudelka, e in movimento, di Baram. Una pellicola, quindi, che supera i tratti del docu-film, mostrando il fotografo in azione, alla ricerca della giusta distanza e inquadratura.

Gli anni del reportage in Palestina sono descritti da Baram posizionando la sua macchina da presa alle spalle di Koudelka: il documentario avrà, quindi, lo sguardo del fotografo e introdurrà lo spettatore nel metodo di lavoro di un’icona mondiale dell’immagine, proiettandolo anche in una realtà troppo spesso dimenticata dall’informazione.

La proiezione si concentrerà, inoltre, sul particolare tipo di scatti scelto dal maestro cecoslovacco: le fotografie sono in formato panoramico, sei centimetri per diciassette, scattate in pellicola con una macchina panoramica.

Koudelka, inoltre, è uno dei protagonisti delle mostre di Photolux. A Palazzo Ducale, è possibile visitare “Vestiges”, il foto-racconto del viaggio ventennale compiuto dal fotografo attraverso oltre 200 siti archeologici greci e romani. Grecia, Turchia, Siria, Libano: Koudelka ha attraversato il Mediterraneo alla ricerca dell’essenza stessa della sua storia, dei suoi luoghi e dei suoi simboli.

Il cinema Centrale, in via di Poggio Seconda, ospiterà gli spettatori fino a esaurimento posti per un costo di 5 euro a biglietto. Le mostre di Photolux resteranno aperte fino al 10 dicembre. Per ulteriori informazioni: www.photolux.it

La biografia di Koudelka

Josef Koudelka (Boskovice, 1938) ha realizzato le sue prime fotografie mentre era uno studente negli anni Cinquanta. Nello stesso periodo in cui ha iniziato la carriera come ingegnere aeronautico, nel 1961 ha fotografato i gitani in Cecoslovacchia e i teatri di Praga. Dal 1967 si è dedicato a tempo pieno alla fotografia. L’anno seguente, ha fotografato l’invasione sovietica di Praga, pubblicando le sue fotografie sotto le iniziali P.P (Prague Photographer) per paura di rappresaglie nei confronti della propria famiglia. Nel 1969 è stato anonimamente insignito dellaOverseas Press Club’s Robert Capa Gold Medal per queste fotografie. Koudelka ha lasciato la Cecoslovacchia per asilo politico nel 1970 e poco dopo si è unito all’agenzia Magnum Photos. Nel 1975 ha pubblicato il suo primo libro Gypsies, e nel 1988 Exiles. Dal 1986 ha iniziato a lavorare a una serie di fotografie realizzate con una fotocamera panoramica, raccolte poi nel 1999 nel volume Chaos. Ha vinto importanti premi internazionalei, tra gli altri: Prix Nadar (1978), Grand Prix National de la Photographie (1989), Grand Prix Cartier-Bresson (1991) e Hasselblad Foundation International Award in Photography (1992). Il suo lavoro è stato esposto nei più importanti musei e gallerie internazionali, dal MoMA di New York, all’International Centre of Photography (New York), dall’Hayward Gallery (Londra) allo Stendelijk Meseum of Modern Art (Amsterdam), al Palais de Tokyo (Parigi).

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