Commenti politici
La Sezione del Partito Comunista Italiano di Viareggio interviene sul caso affermando di “valutare con grande proccupazione la decisione presa da Azimut-Benetti di spostare a Livorno sei dipendenti del settore amministrativo.
“Consideriamo tale scelta non solo sbagliata, soprattutto in considerazione dei notevoli disagi che essa provocherà a queste lavoratrici,ma anche pericolosa per il complessivo avvenire della struttura viareggina dell’azienda e delle sue funzioni strategiche a Viareggio.
“E’ infatti in corso un progressivo ridiminsionamento della presenza e della qualità produttiva nella nostra città e appare ormai evidente,al netto di confuse dichiarazioni falsamente rassicuranti,l’intenzione di smobilitare lo stabilimento cittadino a vantaggio di altri siti industriali.
“Il PCI di Viareggio espime quindi il proprio motivato rifiuto rispetto a questa ipotesi e chiede che si aprea al più presto una nuova fase di confronto in grado di delineare progetti e programmi che favoriscano il lavoro e l’occupazione.
“Questa importante azienda deve anche essere richiamata a rispettare con serietà e disponibilità le responsabilità sociali che attengono alle proprie funzioni nel nostro territorio.
“Tale compito dovrebbe essere primariamente svolto dall’Amministrazione Comunale.
“Al contrario essa appare invece impegnata su altri fronto: primo tra tutti quello per la realizzazione dell’asse di penetrazione.
“A tale proposito ci corre l’obbligo pèolitico e democratico di denunciare, come Comunisti di Viareggio, tale condotta che, in sostanziale accordo con il Presidente della Regione Rossi,tende a favorire interessi e profitti di pochi anziché la tutela economica e sociale dei lavoratori e della città.
“Il tutto in presenza di chiari segnali, quale quello in questione,che rendono obsoleta e insensata la scelta di costruire un’apera così invasiva e devastante senza, tra l’altro, nessun tipo di supporto operativo e amministrativo sia comunale che regionale !
“Vivere alla giornata di soli annunci e di becera propaganda può essere considerato utile ai propri meschini fini, poi però la realtà impone obblighi e scelte precise.
“La nostra scelta è quella di costruire con i lavoratori e con tutti i cittadini una risposta giusta e adeguata all’emergenza occupoazionale e sociale in corso !”