“L’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici oggi, 26 gennaio, giudica il processo di trasferimento dei lavoratori e della sede legale da Viareggio a Livorno sbagliato e inaccettabile, perché destruttura la sede di Viareggio e prende le distanze dalla città, oltre a ridurre il numero degli occupati che non saranno più recuperati”. Lo scrive la Cgil.
“Da subito i lavoratori hanno proclamato un pacchetto di 8 ore di sciopero articolato che sarà modulato quotidianamente a seconda degli eventi in programma. La scelta dell’azienda di rimettere in discussione l’intesa del dicembre scorso che prevedeva il solo trasferimento di 5 impiegate dell’ufficio marketing, è valutata come una sfida all’intelligenza delle persone. Benetti Futuro, il progetto di riorganizzazione che guardava a un modello industriale moderno, si sta rivelando una sorta di Benetti Medioevo dove le gerarchie interne pretendono accentramenti assurdi e decidono a tutela e salvaguardia di se stesse contro i lavoratori e contro il buon funzionamento fin qui dimostrato degli uffici che oggi si vuole trasferire.
Come sindacato, abbiamo preso contatto sia con l’amministrazione comunale che con la presidenza della Regione Toscana, affinché aziende che beneficiano del supporto e del sostegno pubblico, come quella in questione, siano richiamate alla loro responsabilità sociale che passa anche dal rispetto delle persone e nel caso specifico di donne e mamme che vivono situazioni di disagio inaccettabili”.

Commenti politici

La Sezione del Partito Comunista Italiano di Viareggio interviene sul caso affermando di “valutare con grande proccupazione la decisione presa da Azimut-Benetti di spostare a Livorno sei dipendenti del settore amministrativo.

“Consideriamo tale scelta non solo sbagliata, soprattutto in considerazione dei notevoli disagi che essa provocherà a queste lavoratrici,ma anche pericolosa per il complessivo avvenire della struttura viareggina dell’azienda e delle sue funzioni strategiche a Viareggio.

“E’ infatti in corso un progressivo ridiminsionamento della presenza e della qualità produttiva nella nostra città e appare ormai evidente,al netto di confuse dichiarazioni falsamente rassicuranti,l’intenzione di smobilitare lo stabilimento cittadino a vantaggio di altri siti industriali.

“Il PCI di Viareggio espime quindi il proprio motivato rifiuto rispetto a questa ipotesi e chiede che si aprea al più presto una nuova fase di confronto in grado di delineare progetti e programmi che favoriscano il lavoro e l’occupazione.

“Questa importante azienda deve anche essere richiamata a rispettare con serietà e disponibilità le responsabilità sociali che attengono alle proprie funzioni nel nostro territorio.

“Tale compito dovrebbe essere primariamente svolto dall’Amministrazione Comunale.

“Al contrario essa appare invece impegnata su altri fronto: primo tra tutti quello per la realizzazione dell’asse di penetrazione.

“A tale proposito ci corre l’obbligo pèolitico e democratico di denunciare, come Comunisti di Viareggio, tale condotta che, in sostanziale accordo con il Presidente della Regione Rossi,tende a favorire interessi e profitti di pochi anziché la tutela economica e sociale dei lavoratori e della città.

“Il tutto in presenza di chiari segnali, quale quello in questione,che rendono obsoleta e insensata la scelta di costruire un’apera così invasiva e devastante senza, tra l’altro, nessun tipo di supporto operativo e amministrativo sia comunale che regionale !

“Vivere alla giornata di soli annunci e di becera propaganda può essere considerato utile ai propri meschini fini, poi però la realtà impone obblighi e scelte precise.

“La nostra scelta è quella di costruire con i lavoratori e con tutti i cittadini una risposta giusta e adeguata all’emergenza occupoazionale e sociale in corso !”

 

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“Azimut-Benetti, basta coi trasferimenti!”

Dalla Ponsi confermano: 17 licenziamenti